Jonathan S. Foer su carne e clima
Ecologia
- “Penso che molte persone non sappiano qual è il vero problema dell’allevamento intensivo: sanno che è un problema, ma non sanno come, perché, non sono consapevoli dei diversi aspetti e delle implicazioni del caso. Questo perché abbiamo focalizzato la nostra attenzione sui combustibili fossili, le macchine, gli aerei, anche i principali ambientalisti, come Al Gore o Greenpeace, non hanno affrontato il problema della carne, quasi per nulla. Anche se ora stanno decisamente cominciando a farlo”.
- “Non possiamo mantenere il tipo di alimentazione cui siamo abituati, e al tempo stesso mantenere il pianeta cui siamo abituati. Dobbiamo rinunciare ad alcune abitudini alimentari oppure dobbiamo rinunciare al pianeta”.
- “Ci sono state 5 estinzioni di massa. Tranne quella che sterminò i dinosauri, furono tutte provocate da cambiamenti climatici. L’attività umana è responsabile del 100% del riscaldamento globale avvenuto dall’inizio della Rivoluzione industriale, intorno al 1750, Stiamo assistendo alla sesta estinzione di massa, l’estinzione dell’Antropocene”.
- “Il nostro pianeta è una fattoria. L’umanità sfrutta il 59% di tutta la terra coltivabile per crescere foraggio per il bestiame. Un terzo di tutta l’acqua potabile usata dall’uomo è destinata al bestiame. Il 70% degli antibiotici sono utilizzati per il bestiame”.
- “I nostri metodi di allevamento sono estremi. Nel 1960 furono inventate lenti a contatto deformanti che rendevano più difficile per i polli vedere l’ambiente sempre più innaturale da cui erano circondati, per ridurre lo stress che causava beccature violente e cannibalismo. Costava troppo. Il metodo standard divenne il debeccamento con una lama rovente”.
- “Il nostro modo di mangiare è estremo. Nel 2018 più del 99% degli animali consumati negli Stati Uniti proveniva da allevamenti industriali. Negli USA un pasto su 5 viene consumato in macchina. Gli statunitensi consumano il doppio del fabbisogno di proteine raccomandato”.
- “Nel corso dei loro processi digestivi, bovini, pecore e capre producono quantità significative di metano. Il protossido di azoto è emesso dall’urina del bestiame, dal letame e dai fertilizzanti usati per coltivare il foraggio. Il bestiame è la fonte principale delle emissioni di metano e protossido di azoto. Se le mucche fossero un Paese, sarebbero seconde in classifica per l’emissione dei gas serra, dopo Cina e Stati Uniti”.
- “Le 4 cose di maggior impatto che un individuo può fare per contrastare il mutamento climatico sono: un’alimentazione a base vegetale, evitare di viaggiare in aereo, vivere senza macchina, fare meno figli. Solo un’alimentazione a base vegetale affronta immediatamente il problema del metano e del protossido d’azoto”.
- “Il contrario di mangiare molti prodotti di origine animale è essere attento alla frequenza con cui si mangiano prodotti di origine animale. Il modo migliore per sottrarsi a una scelta impegnativa è far finta che le opzioni siano solo due”.
- “Niente prodotti di origine animale prima di cena. Non porterà esattamente alla riduzione necessaria, ma grossomodo ci si avvicina, ed è facile da ricordare. L’allevamento intensivo non nutre il mondo: lo affama e, intanto, lo distrugge. Mentre la popolazione denutrita che vive in povertà potrebbe mangiare una quantità leggermente maggiore di carne e latticini, il cittadino medio statunitense e britannico dovrebbe tagliare i consumi di carne bovina del 90% e di latticini del 60%”.
(dal libro di J. S. Foer “Possiamo salvare il mondo prima di cena (perché il cibo siamo noi, Guanda 2019) (nella foto un’immagine tratta dal film “Ogni cosa è illuminata”, ispirato al libro di J. S. Foer)
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