Ricchi si nasce
OXFAM è un’importante rete internazionale di organizzazioni non profit che si impegnano per ridurre la povertà globale, con aiuti umanitari e progetti di sviluppo. Periodicamente OXFAM presenta rapporti sullo stato delle disuguaglianze nel mondo. Il rapporto del 2018 “Ricompensare il lavoro, non la ricchezza” era stato divulgato alla vigilia del World Economic Forum di Davos. I dati fotografavano un mondo con sempre minor giustizia sociale ed economica. Ecco qualche dato. Nel 2018 l’1% più ricco della popolazione mondiale continuava a possedere una quantità di ricchezza pari a quella del restante 99% della popolazione globale; questa élite multimiliardaria – negli ultimi 12 mesi – aveva incamerato l’82% dell’aumento di ricchezza netta, mentre alla metà più povera del mondo (3,7 miliardi di persone) non era arrivato nulla. Come ha ben documentato l’economista francese Thomas Piketty nel suo “Capitale del XXI secolo”, ricchi si nasce, non si diventa: due terzi della ricchezza dei miliardari odierni – scrive OXFAM – non sono frutto del loro lavoro ma sono stati ereditati o derivano da rendite monopolistiche. Nel frattempo 40 milioni di persone lavorano in condizioni di schiavitù, e 4 milioni sono bambini. “Il boom dei miliardari non è un segno di un’economia fiorente, ma un sintomo di un sistema economico in fallimento – aveva dichiarato il Direttore esecutivo di OXFAM International – Le persone che confezionano i nostri vestiti, assemblano i nostri telefonini e coltivano il nostro cibo vengono sfruttati per assicurare un approvvigionamento costante di beni economici e gonfiare i profitti delle multinazionali e degli investitori miliardari”.
Il futuro non sembra promettere miglioramenti. Le disuguaglianze stanno aumentando in quasi tutto il mondo: 7 cittadini su 10 vivono in Paesi dove la disuguaglianza è aumentata negli ultimi 30 anni. Anche nel nostro Paese le disuguaglianze economico-sociali sono accentuate e continuano a crescere. Insieme a due stati a forte impronta liberista – come Gran Bretagna e Stati Uniti – Italia e Francia sono Paesi dove nascere in una buona famiglia conta moltissimo, dato che i genitori con retribuzioni elevate trasmettono ai figli almeno il 40% del vantaggio economico rispetto ai genitori con retribuzioni modeste. Il rapporto OXFAM di quest’anno “Non rubateci il futuro” (2019) conferma la ridotta mobilità sociale dell’Italia: un terzo dei figli di genitori più poveri rimane nel gruppo sociale della famiglia, mentre il 60% di che appartiene alla fascia sociale alta (il 40% più ricco) mantiene la posizione della famiglia di provenienza. Le disuguaglianze di reddito dei genitori diventano disuguaglianze di istruzione dei figli e produrranno, a loro volta, altre disuguaglianze di reddito. La direttrice delle campagne di OXFAM Italia ha sintetizzato così lo scenario italiano “Viviamo in un’epoca e in un Paese in cui ricchi sono soprattutto i figli dei ricchi e poveri i figli dei poveri. I figli delle persone collocate nel 10% più povero della popolazione italiana, sotto il profilo retributivo, ad oggi avrebbero bisogno di 5 generazioni per arrivare a percepire il reddito medio nazionale”.
P.S. “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (Articolo 3 della Costituzione italiana).
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