Paolo Vineis è ordinario di epidemiologia all’Imperial College di Londra e vicepresidente del Consiglio Superiore di Sanità.

  1. Il consumo di carne è associato a una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari e di alcuni tumori. Ma può anche aumentare le emissioni di metano e contribuire al rischio di pandemie, perché gli allevamenti intensivi sono serbatoi di virus”.
  2. “Il Green New Dealè un esempio di questo tipo di azioni che generano co-benefici: prevede azioni radicali per prevenire il cambiamento climatico e genera benefici anche in altri settori come la salute e l’equità sociale.
  3. “Nel Consiglio Superiore di Sanità ho coordinato la redazione di un documento di commento al Piano Nazionale della Prevenzione 2020-25 e sulle malattie croniche non trasmissibili adottavamo il punto di vista della sindemia, secondo il quale le patologie e le condizioni ambientali e socio-economiche si aggravano a vicenda”.
  4. Mirko Grmek, forse il maggiore storico della medicina del secolo scorso, parlava di «patocenosi» e sosteneva che le malattie in un certo momento storico, anche quelle infettive, vanno viste nel loro insieme”.
  5. “La trasmissione delle malattie si può studiare con una lente più complessa di quella ancora dominante nel mondo medico, che cerca l’origine delle patologie principalmente in alterazioni molecolari. Noi guardiamo invece alle cause sociali, storiche e produttive, inclusa la globalizzazione“.
  6. “La medicina centrata sull’individuo e la prevenzione a livello di comunità sono due visioni della malattia e della prevenzione non contrapposte ma complementari. Da un lato la cosiddetta medicina di precisione punta a curare a partire dalle caratteristiche individuali, in particolare quelle genetiche. Dall’altro c’è la medicina di comunità”.
  7. “L’enfasi sulla responsabilità personale, seppure giusta, non è sufficiente: la prevenzione delle malattie basata sulla promozione della salute attraverso il miglioramento degli stili di vita individuali ha funzionato limitatamente, perché l’educazione sanitaria trova ascolto soprattutto nelle classi più agiate”.
  8. È una lezione dell’economista indiano e premio Nobel Amartya Sen: non sempre gli individui sono liberi di scegliere, e questo è uno dei nodi di fondo della salute di comunità”.
  9. “Soprattutto negli USA, gli interventi di sanità pubblica come la tassazione delle bevande zuccherate (sugar tax) sono stati visti da alcuni come paternalistici. Questo contrasto tra sanità pubblica e libertà di scelta riflette filosofie diverse e anche un malinteso sul concetto di libertà: libertà intesa in senso ultraliberale (faccio quello che voglio) o libertà come responsabilità verso gli altri, prendendo atto anche della rete di relazioni in cui ciascuno è inserito”.
  10. “Si pensi all’uso delle mascherine e ai comportamenti che oggi ci vengono richiesti proprio in base al nostro senso di responsabilità. Ma mi pare che il Covid-19 ci abbia aperto gli occhi sul fatto che salute e malattia vengono da lontano, dipendono anche dalla società e dalla sua struttura produttiva. Il virus ci ha convinti della necessità di uno sguardo più complesso sulle malattie. Tutto questo ci porta a vedere la salute come un bene comune, da proteggere in quanto tale.” (da un’intervista al il Manifesto di Andrea Capocci del 21/11/2020; nella foto  La peste in una città antica di Michiel Sweerts, 1652-1654)