Storia del volley: Treviso e Trento (19)
L’inizio del decennio era stato tragico: l’attentato alle Torri Gemelle e al Pentagono da parte di 20 terroristi arabi e la successiva invasione dell’Afghanistan; le violenze della polizia al G8 di Genova; la seconda guerra del Golfo, alla inutile ricerca delle “armi di distruzione di massa”; l’esercito Usa aveva invaso l’Iraq, deposto e giustiziato Saddam Hussein; per la biologia il 2003 era stato l’anno in cui era stato decifrato il genoma umano; nel 2004 un terribile tsunami nell’oceano indiano aveva fatto 230.000 vittime; l’anno dopo l’uragano Kathrina aveva messo in ginocchio New Orleans (il primo decennio del XXI secolo risulterà il più caldo degli ultimi 150 anni); alla morte di Giovanni Paolo II, il teologo tedesco Ratzinger era salito al soglio col nome di Benedetto XVI; mentre in Cina era stato riconosciuto il diritto alla proprietà privata, nel settembre 2008 il fallimento della banca Lehman Brothers ed il crollo dei mercati finanziari aveva messo in crisi il modello di economia liberista, deindustrializzata e finanziarizzata in Nord America e in Europa; il nero Barack Obama era stato eletto Presidente Usa in piena crisi economica; alla fine del decennio la Cina aveva superato il Giappone, la Germania, la Francia e la Gran Bretagna, come “prodotto interno lordo”, avviandosi a diventare la prima economia mondiale; nel frattempo, alle Olimpiadi di Pechino aveva superato nel medagliere finale gli Stati Uniti; il decennio era finito con due spaventosi terremoti – quello dell’Aquila nel 2009, quello di Haiti nel 2010 – e con l’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull che aveva bloccato il traffico aereo.
Nella pallavolo italiana due squadre del Triveneto – il Volley Trevisoe il Trentino Volley di Trento– avevano assunto la leadership nazionale e internazionale, vincendo 6 titoli nazionali su 10 (gli altri a Modena, Piacenza, Macerata e Cuneo) e 4 Coppe dei Campioni; in campo femminile il primo scudetto del decennio era stato vinto da Reggio Calabria, poi revocato e non assegnato; erano seguite 3 vittorie di Bergamo alternate a 3 di Perugia, infine 3 successi perla Scavolini Pesaro.
In campo internazionale era continuato il dominio dei club italiani nella Coppa dei Campioni con 5 vittorie (Macerata, Treviso e tripletta di Trento) e 3 finali (Treviso, Modena, Piacenza); erano saliti al vertice europeo anche club francesi (Paris Volley e Tours) e tedeschi (Friedrichshafen); gli altri 3 titoli europei erano andati alle squadre russe (Lokomotiv Belgorod e Dinamo Kazan); due squadre greche (Iraklis Salonicco e Olimpiakos Pireo) erano arrivate 4 volte in finale, senza mai vincere; nella Coppa Cev solita abbuffata italiana, con 3 successi di Macerata, due di Cuneo, uno di Modena, Roma e Treviso; era stato ripristinato il Mondiale per Club con due vittorie consecutive per Trento (sempre su squadre polacche); il campionato italiano era ancora il più importante del mondo, ma la crisi economica aveva spinto molti campioni e campionesse – anche italiani – verso campionati più ricchi, come quello russo e quello cinese.
Le Olimpiadi di Sidneydel 2000 furono le prime del dopo Velasco. Nel 1997 l’Italia aveva rinnovato la squadra: aveva vinto la sesta World League – su Cuba – e il bronzo agli europei vinti dall’Olanda. Nel 1998 gli azzurri si erano riconfermati ai vertici mondiali conquistando il terzo titolo mondiale consecutivo (primi nella storia), battendo in finale la Jugoslavia, ma alla fine dell’anno Bebeto aveva lasciato la panchina per Andrea Anastasi. Nel 1999 l’Italia aveva conquistato la settima World League (3-1 su Cuba) e gli Europei (sulla Russia); nel 2000 aveva rivinto la World League (3-1 sulla Russia). A Sidney, per la terza olimpiade consecutiva, l’Italia partì come favorita; dopo la vittoria ai quarti contro i padroni di casa dell’Australia – sorpresa del torneo – in semifinale la squadra si arrese alla Jugoslavia dell’opposto di Macerata Ivan Miljković (nella foto), che avrebbe vinto l’oro olimpico, battendo in finale la Russia; per noi il terzo posto. In campo femminile terzo oro olimpico consecutivo (sulla Russia) per la nazionale femminile di Cuba, guidata dalla grandissima Taysmary Aguero, 7 anni a Perugia, naturalizzata italiana e due volte campionessa europea con la maglia azzurra. I tre ori olimpici consecutivi delle cubane – intervallati da due mondiali – rappresentano un record assoluto che sarà difficilissimo eguagliare: dal 1990 al 2000, per 10 anni consecutivi, le ragazze cubane hanno vinto tutto a livello mondiale (segue)
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