Un’altra Cerveteri è possibile
Certe volte la democrazia è come quelle piante che riescono a vivere nel deserto, o come quegli animali strani che trovano di che nutrirsi sopra i ghiacciai. Cerveteri, poco più di 30.00 abitanti, è davvero un ambiente ostile, per la partecipazione dei cittadini. Non lo è certo, invece, dal punto di vista delle ricchezze del suo territorio, che vanta un’agricoltura di qualità, e che potrebbe arricchirsi delle vestigia etrusche disseminate ovunque, del mare, delle bellissime colline. Ma l’immobilità del potere, che si è riprodotto sempre uguale negli anni, ha reso questa ricchezza solo un grande rimpianto: ciò che avrebbe potuto essere e non è. Le elezioni, si dice, servono a poco, e qui di sicuro sarà così. Ma a qualcosa invece sono utili: basta scorrere l’elenco delle liste e dei candidati, perché la “maledizione di Cerveteri” emerga evidente. Si contano 23 liste. Per la maggioranza sono liste civiche. Diciassette sostengono candidati di destra o di centrodestra, e già questo la dice lunga. Infine, fiore nella giungla, c’è la lista che si chiama Un’altra Cerveteri è possibile, che è nata dall’incontro tra il Cerveteri social forum, Rifondazione e tanti singoli.
Il primo passo è stata una lettera aperta ai cittadini, scritta da Daniele Segnini, che diceva: “Siamo per la pace. Siamo contro questa e tutte le altre guerre che verranno. Ma siamo soprattutto contro tutto ciò che causa e alimenta le guerre e le ingiustizie. Siamo per la solidarietà. Siamo contro la povertà, le disuguaglianze, le discriminazioni, il razzismo.Siamo per la sostenibilità. Siamo contro la distruzione delle risorse ambientali e culturali da cui dipende la nostra vita. Siamo persone di sinistra che da anni lavorano nel territorio e nelle associazioni per difendere l’ambiente, promuovere cultura , sport, partecipazione e diritti. Siamo cittadini di Cerveteri, Marina di Cerveteri, Valcanneto, Due Casette, Sasso, Ceri, I Terzi e Borgo San Martino esasperati per la cronica carenza o assenza di servizi fondamentali. Siamo genitori che vogliono “un’altra Cerveteri” per i propri figli. Siamo medici, operai, artigiani, insegnanti, studenti, liberi professionisti, casalinghe, persone di buona volontà. Siamo un pezzo di società che non sopporta più che una città con oltre 30.000 abitanti, sia priva di cinema, teatro, libreria, spazi pubblici per fare sport, musica e cultura. Siamo contro tutte quelle forze politiche, economiche e sociali di Cerveteri che per l’ennesima volta propongono il solito voto per non cambiare nulla. Siamo per il cambiamento. Alcuni di noi partecipano alla lista “Cerveteri social forum”; tutti, però, continueremo ad incontrarci per estendere l’associazione, per ampliare la rete di rapporti e sviluppare dibattiti ed attività per: la salvaguardia dell’ambiente, i giovani, la cultura, l’occupazione, i servizi sociali. Perché tutti crediamo che un mondo diverso sia possibile.”
A Cerveteri l’unico cinema che esiste è delle suore; niente teatro, né librerie, nessuno spazio pubblico per fare musica, cultura, sport. Coloro che hanno dato vita alla lista Un’altra Ceveteri è possibile è proprio questo che hanno fatto, nei loro anni lontani dalla politica: associazioni piene di vita, di incontri, di corsi a prezzi popolari, reti sociali, luoghi che difendono la cultura del territorio. E poi, soprattutto, sono stati con il fiato sul collo degli amministratori. È grazie a un loro esposto che le varianti al Piano regolatore sono state bloccate, e giacciono agonizzanti alla Regione Lazio. Già, è forse questo il nodo, il grande piatto a cui nessuno vuole rinunciare, e che spiega il balletto degli ex sindaci ed ex consiglieri che si inventano alleanze e liste civiche per non mollare le poltrone, così come spiega la violenza delle faide interne nei partiti e nelle coalizioni cittadine: il cemento. (Rosa Mordenti, Carta 4-2007) (nela foto il Sarcofago degli sposi, capolavoro dell’arte etrusca del 520 a.C.)
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