Alle Olimpiadi di Londra del 2012 il nuoto si era confermato terreno di conquista per gli USA: 16 medaglie d’oro su 34 ai loro nuotatori; clamoroso il secondo posto nel medagliere da parte della Cina, con ben 5 ori, davanti alla Francia con 4; Michael Phelps aveva vinto altri 4 ori, portando a 18 le medaglie d’oro olimpiche complessive; delle 8 medaglie d’oro dei tuffi la Cina ne aveva lasciate due a Russia e Usa; la cinese Wu Minxia era stata la prima tuffatrice ad aver vinto per 3 olimpiadi consecutive la stessa disciplina, il trampolino da 3 metri. Il kazako Vinokurov – squalificato per doping dal 2007 al 2009 – aveva vinto la prova su strada del ciclismo; l’inglese Wiggins, fresco vincitore del Tour, si era aggiudicato la prova a cronometro, quarto oro complessivo dopo Atene e Pechino; terzo il connazionale Chris Fromm, secondo al Tour; la Gran Bretagna aveva dominato il medagliere del ciclismo vincendo 8 ori su 18; da segnalare in campo femminile il secondo oro dell’inglese Victoria Pendleton. Nel canottaggio Gran Bretagna e Nuova Zelanda avevano vinto 7 ori su 14; Josefa Idem, tedesca di nascita naturalizzata italiana, era diventata l’atleta femminile con più giochi olimpici disputati in assoluto (8). Nella boxe femminile avevano vinto medaglie atlete inglesi e irlandesi, statunitensi e brasiliane, russe, ex sovietiche e cinesi; il medagliere della boxe maschile aveva visto in testa i pugili inglesi, davanti a ucraini, cubani e russi. Nei pesi medagliere quasi tutto asiatico: 5 ori alla Cina, 4 al Kazakistan, 3 alla Corea del Nord, uno all’Iran, nella categoria oltre 105 kg; nel judo prevalenza di Russia e Francia, seguiti dalla Corea del Sud; sfortunati i judoka giapponesi: 7 atleti in zona medaglie, ma un solo oro; le 8 medaglie d’oro del taekwondo erano andate a 8 atlete ed atleti di nazionalità diversa; tra questi il nostro Carlo Molfetta, vincitore della gara oltre 80 kg. Tiro a segno, tiro con l’arco e scherma ci avevano dato molte soddisfazioni. Nel tiro a segno l’Italia con i 2 ori di Jessica Rossi e Niccolò Compriani si era inserita ai vertici del medagliere; nel tiro con l’arco avevamo tolto ai maestri sudcoreani – vincitori di 3 ori su 4 –  l’oro nella prestigiosa gara maschile a squadre: Frangilli, Galiazzo e Nespoli, i tre arcieri campioni olimpici. La scherma si era confermata il nostro principale serbatoio di medaglie, per l’ennesima volta l’Italia aveva primeggiato nel medagliere finale, davanti a Corea del sud e Cina, con finali entusiasmanti, soprattutto nel fioretto femminile (nella foto): oro per Elisa Di Francisca, oro e argento per Arianna Errigo, oro e bronzo per la portabandiera Valentina Vezzali, prima schermitrice al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche in tre olimpiadi consecutive (in più 3 ori olimpici di squadra,  13 mondiali e 11 europei); grande impresa anche per il fioretto maschile, che aveva replicato la vittoria del 2004 – a Pechino il fioretto a squadre non era previsto: primo oro olimpico per Andrea Baldini, secondo per Andrea Cassarà, con Avola e Aspromonte; argento nella sciabola per Occhiuzzi. Molto spettacolare e interessante anche il badminton, che aveva offerto partite di altissimo livello, con la sfida tutta asiatica tra atleti di Cina, Corea del Sud, Malesia, India e Giappone; alla fine 5 ori su 5 per la Cina.

Nel calcio maschile vittoria a sorpresa del Messico in campo maschile: 2-1 al Brasile di Neymar, Pato e Thiago Silva; terzi i sudcoreani, quarti i giapponesi; in campo femminile quarto titolo per le fortissime calciatrici statunitensi, che si erano vendicate della sconfitta con le giapponesi agli ultimi mondiali. Nell’hockey su prato maschile vittoria della Germania sull’Olanda, che si era consolata vincendo il torneo femminile sull’Argentina; nel torneo di pallamano maschile si era imposta la Francia sulla Svezia; in campo femminile vittoria della Norvegia. Nella pallanuoto maschile l’Italia (3 ori olimpici, 3 mondiali e 3 europei ) aveva eliminato i fortissimi ungheresi (9 ori olimpici, 2 mondiali, 12 europei): in finale il nostro “settebello”, allenato da Sandro Campagna, aveva ceduto 6-8 alla Croazia dell’ex ct azzurro Ratko Rudic. Nel basket maschile lo squadrone USA aveva vinto l’oro numero 14 (su 17 tornei) di misura contro la Spagna (107-100). Settimo titolo olimpico – su 9 edizioni – per le cestiste USA guidate da Candace Parker e Diana Taurasi. Nel volley maschile erano salite sul podio le tre squadre simbolo della pallavolo mondiale: la Russia, erede dell’Unione Sovietica, dominatrice della pallavolo fino agli anni 80; l’Italia, protagonista mondiale dal 1989 ad oggi, e il Brasile, 3 mondiali e 2 olimpiadi a partire dal 1992. La finale Brasile – Russia era stata magnifica, con la clamorosa rimonta russa, dopo i primi 2 set persi; sul podio erano più felici gli italiani terzi, con la maglietta di Vigor Bovolenta, morto pochi mesi prima, dei brasiliani secondi. Per il Brasile una serie di campioni ex del nostro campionato: Vissotto, Murilo, Sergio, Ricardo, Dante, Rodrigao, Giba e Bruno; per la Russia i grandi Tetjuchin, Michajlov, Apalikov; per l’Italia Travica, Lasko, Zaytsev e Savani, Papi, Mastrangelo e Fei, Bari e Birarelli. In campo femminile riscatto delle brasiliane sugli USA; terze le giapponesi, quarte le sudcoreane, quinto posto insoddisfacente per la squadra italiana e per la magnifica palleggiatrice Eleonora Lo Bianco, l’atleta italiana con più presenze (524 dopo le olimpiadi) in qualsiasi squadra nazionale italiana, sia maschile che femminile. Nel medagliere finale primi gli USA con 46 ori, seconda la Cina (38 ori), poi Gran Bretagna, Russia, Corea del sud, Germania, Francia e Italia (28 medaglie, 8 d’oro).

Alle elezioni presidenziali in Venezuela Hugo Chávez era stato riconfermato Capo dello Stato; un mese dopo Barack Obama era stato riconfermato per un secondo mandato alla Casa Bianca – terzo democratico ad essere rieletto, dopo Roosevelt, e Clinton; in Italia Silvio Berlusconi era stato condannato in primo grado a 4 anni nel processo per frode fiscale; a dicembre il Presidente del Consiglio, Mario Monti, aveva dato le dimissioni; il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, aveva sciolto anticipatamente le Camere.