Storia del volley: la Federazione Mondiale (7)
Dopo il 1895, anno di inizio, il 1947 è forse la data più importante per la pallavolo. Raccogliendo l’invito di 9 anni prima e superando le enormi difficoltà conseguenti a sei anni di guerra, 15 Paesi si erano riuniti a Parigi per creare una prima federazione internazionale, capace di stabilire regole valide per tutti. Italia, Francia, Olanda, Grecia, Portogallo e Belgio per l’Europa occidentale, Jugoslavia, Polonia Cecoslovacchia, Romania, Ungheria per l’Europa orientale, Egitto, per l’Africa, Brasile, Uruguay e Usa per le Americhe diedero vita alla (FIBV), con quattro obiettivi: unificare le regole di gioco del volley europeo e americano; promuovere la pallavolo in tutto il mondo, organizzare competizioni internazionali e inserire la pallavolo negli sport olimpici di squadra. Tutti gli obiettivi verranno raggiunti nel giro di pochi anni, ma il più grande risultato raggiunto dalla FIVB sarà l’inserimento della grande scuola orientale – che allora giocava con il sistema dei 9 giocatori – nella pallavolo mondiale; questo permetterà al volley di diventare l’unico sport di squadra diffuso in tutti i continenti. Il francese Paul Libaud sarà il primo Presidente della FIVB e resterà in carica per ben 37 anni, fino al 1984.
Il 1947 fu il secondo anno del dopoguerra; in Italia Primo Levi aveva pubblicato “Se questo è un uomo”, la sua testimonianza del campo di concentramento di Auschwitz; il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi si era recato negli USA, ottenendo un prestito di 100 milioni di dollari, ed aveva formato il suo terzo governo con gli esponenti dei tre maggiori partiti italiani, DC, PCI e PSI. A Parigi erano stati firmati i trattati di pace: l’Italia aveva ceduto l’Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia; l’isola di Rodi e il Dodecanneso alla Grecia; Briga e Tenda alla Francia; a Torino era stata eseguita l’ultima condanna a morte pronunciata in Italia; a Portella della Ginestra la banda del bandito Salvatore Giuliano aveva ucciso 11 contadini che partecipavano ad un comizio sindacale; nel quarto governo De Gasperi era stato escluso il PCI, anche in Italia era iniziata la guerra fredda; l’Assemblea Costituente aveva approvato la Costituzione della Repubblica Italiana. L’Etiopia aveva ottenuto l’indipendenza dall’ Italia; in Giappone era stata approvata la nuova Costituzione, voluta dal generale McArthur ed impostata sul modello americano. Gli Stati Uniti avevano annunciato un piano economico di aiuti (noto come Piano Marshall) per la ricostruzione dell’Europa. Navi da guerra inglesi avevano catturano l’Exodus 1947 che trasportava quasi 5.000 ex profughi ebrei, sopravvissuti ai lager nazisti, verso la Terra promessa. Alla dichiarazione di indipendenza dal dominio inglese di India e Pakistan erano seguite stragi di indù e musulmani nel Punjab e nel Bengala. L’ONU aveva proposto la divisione della Palestina – ex dominio britannico – in due stati, uno arabo l’altro ebraico, sotto il controllo internazionale, provocando immediate reazioni da parte araba.
Ai 14 membri iniziali della FIVB mancavano, nel 1947, oltre a Bulgaria e Repubblica Democratica Tedesca, i due i Paesi più importanti del movimento pallavolistico: l’Unione Sovietica – che guidava il le scuole dell’Europa Orientale dove il volley era sport nazionale – e il Giappone – leader della pallavolo asiatica. Nel 1949 l’URSS entrò nella FIVB e partecipò, vincendoli, ai primi Mondiali della storia, disputati a Praga. Per il Giappone (e le Filippine) bisognerà attendere il 1951. (segue)
Tags In
Tags
Categorie
- Alimentazione (80)
- Antropologia (43)
- Biologia (38)
- Dipendenze (60)
- Cervello e Psicofarmaci (11)
- Dipendenze e salute (34)
- Storia delle droghe (15)
- Ecologia (44)
- Salute (88)
- Invecchiare bene (19)
- Malati e malattia (29)
- Salute e società (40)
- Sessualità (35)
- Sport (99)
- Movimento e salute (28)
- Storia della pallavolo (28)
- Storia dello sport (45)