Sono un appassionato di sport. Da tanti anni sono allenatore di pallavolo (FIPAV, I livello) e, quando posso, ancora gioco. Oggi vi parlerò di sport e movimento attraverso quattro domande.

La prima domanda sembra banale, ma non lo è. “Perché tante persone continuano a fare sport per tutta la vita?” Possiamo rispondere perché il movimento e l’attività fisica fanno parte della nostra biologia. Di fatto tutti gli animali – noi compresi – sono programmati per il movimento e quindi l’evoluzione ha selezionato ricompense potentissime che si chiamano dopamina ed endorfine: ogni volta che facciamo attività motorie il cervello produce delle sostanze che ci danno benessere e alleviano la fatica. Questo è il vero motivo per cui gli sportivi si allenano con regolarità; c’è anche un aspetto di salute che è molto importante, ma  il gioco sportivo e le attività di moto vengono svolte più volte la settimana per molti anni soprattutto perché danno piacere.

Fatta questa premessa, la seconda domanda è : “Perché, allora, tanti adolescenti abbandonano lo sport?” In Italia abbiamo delle cifre abbastanza preoccupanti sull’abbandono sportivo (o drop out):  circa un terzo delle ragazze e dei ragazzi che inizia un’attività sportiva smette e non riprende più. Le principali motivazioni dell’abbandono sono due. O perché lo sport non è più divertente o perché ci sono troppe pressioni e troppe aspettative. Un’attività sportiva non divertente sembra un ossimoro, una contraddizione logica, poiché lo sport e il gioco sportivo di per sé danno sempre piacere e divertimento, anche se sono importanti fonti di apprendimento. Per il primo problema dovremmo sempre immaginarci allenamenti divertenti e coinvolgenti per tutti i giovani che partecipano. Il secondo problema riguarda gli allenatori e i genitori. Troppa pressione in questa fase della vita non fa bene. L’agonismo può essere sano, ma può anche bloccare i giovani. I genitori, inoltre, dovrebbero avere come principale aspettativa quella che il giovane atleta continui a fare sport. Se viene fuori il campione va bene, ma non dovrebbe essere questo l’obiettivo principale. Il vero obiettivo è che tutte le ragazze e i ragazzi continuino a fare un’attività così importante per la loro vita.

La terza domanda è questa “Perché sport e attività motorie sono importanti negli anni della scuola?” Tutti gli studi che mettono a confronto studenti  che fanno attività sportive con studenti sedentari danno risultati migliori per le ragazze e i ragazzi che fanno sport. La spiegazione è abbastanza banale. Imparare le tecniche di gioco di uno sport è una forma di apprendimento e va a modificare e a migliorare le stesse capacità che vengono richieste nelle prestazioni scolastiche. Un aspetto davvero significativo è che durante l’attività fisica si creano neuroni – nella zona dell’ippocampo, in particolare – che saranno utili per tutti i processi cerebrali della vita futura. Quindi lo sport, oltre a rendere migliori le prestazioni scolastiche degli studenti, ha un effetto protettivo fortissimo negli anni successivi, quando aumenta il rischio di malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson e demenze senili.                                           

Infine, la quarta domanda. “Con le attività sportive possiamo fare prevenzione?” Tutti i Paesi del mondo utilizzano lo sport per prevenire comportamenti poco salutari legati al consumo di sigarette, alcol e altre sostanze stupefacenti. Il modello islandese di prevenzione è stato un’esperienza significativa, perché lo Stato ha deciso di affrontare alla radice l’alto consumo di alcol, sigarette e cannabis dei suoi studenti. Nel giro di pochi anni, obbligando i giovani  delle superiori a rimanere a scuola nel pomeriggio con attività prevalentemente sportive – ma anche di altro tipo – l’Islanda ha ridotto il consumo di alcol da quasi il 50% (un giovane su due) al 5% (uno su 20), quello di sigarette dal 25% al 5%, quello di cannabis dal 17% al 2%. Questi dati rappresentano una risposta  significativa su quanto – con investimenti pubblici consistenti – si possa fare prevenzione con lo sport. Il messaggio è chiaro: se diamo ai giovani attività piacevoli e coinvolgenti, il richiamo di sigarette, alcol e stupefacenti è molto più basso.

(dal portale di prevenzione www.ognidove.org) (nella foto Kirov riceve una parata di atleti  di Aleksandr Samokhvalov,1935)