Da diversi anni le industrie farmaceutiche, utilizzando la loro enorme influenza sulla medicina ufficiale, stanno “commercializzando” la paura. Il loro intento è quello di “ridefinire” le malattie, abbassare la soglia per la prescrizione delle cure e, in taluni casi, addirittura inventare nuove patologie.

Gli inventori delle malattie” (Lindau) del giornalista medico Jörg Blech e “Farmaci che ammalano” (Nuovi Mondi Media) di Ray Moynihan e Alan Cassels sono due dei molti libri che cercano di fare luce su questa pericolosissima tendenza a “medicalizzare” ogni aspetto della vita

Per espandere il mercato dei farmaci vengono continuamente ridefinite le soglie di “normalità” e “patologia” della pressione arteriosa e della colesterolemia, in modo da estendere enormemente il bacino di potenziali acquirenti dei farmaci per le suddette condizioni.

L’industria della salute, per assicurarsi una continua crescita del mercato, stia trasformando normali alti e bassi della vita quotidiana, disturbi lievi e comuni, in malattie potenzialmente serie per cui è necessario assumere farmaci. La menopausa è proprio una malattia? La timidezza è veramente un “disturbo sociale ansiogeno”? Siamo davvero tutti malati? C’è qualcosa che non torna. (2007)