Tumori e prevenzione
Tumori e prevenzione: 11 anni fa Umberto Veronesi ha pubblicato su Lancet (7-1998) due studi sull’azione preventiva dei retinoidi (derivati della vitamina A) e del farmaco tamoxifene, capaci di proteggere le cellule mammarie dal rischio di carcinoma mammari. E uno dei primi esempi di prevenzione dei tumori. Abbiamo quasi debellato le malattie infettive e le malattie carenziali, ma sul versante dei tumori e delle altre malattie cronico-degenerative la situazione peggiora di anno in anno. Secondo la European Society for Medical Oncology e la European Cancer Organisation dai 7,6 milioni di decessi per cancro registrati nel 2008 si passerà a 17 milioni entro il 2030 e la responsabilità ricadrà sull’invecchiamento generale della popolazione e sugli stili di vita sbagliati. Ogni anno la diagnosi di tumore riguarda nel mondo oltre 12 milioni di persone, tre milioni – un quarto – solo in Europa, nonostante sia meno di un ottavo della popolazione mondiale. Il World Cancer Report 2008 riporta questi dati per il nostro continente: il tumore alla mammella (il 13,5%) è il più diffuso, seguito dal cancro al colon-retto (13%), dal tumore al polmone (12%) e dal cancro alla prostata (11%). Entro il 2030 si prevedono 75 milioni di tumori diagnosticati, oltre 5 volte il valore attuale, con oltre la metà dei nuovi casi e due terzi dei decessi nei Paesi in via di sviluppo. Esaminando i tumori più frequenti per mortalità, per gli uomini prevalgono i tumori al polmone, alla prostata, allo stomaco e al colon-retto. Per le donne le neoplasie alla mammella, alla cervice uterina e al colon-retto. La sopravvivenza varia a seconda del tipo di tumore: per alcuni, i progressi della medicina hanno prodotto in 5 anni un tasso di sopravvivenza del 75% (utero, mammella e testicoli), per altri la percentuale rimane bassa (pancreas, fegato, stomaco e polmone) attestandosi a meno del 15%. Questi dati sembrano una premessa necessaria al rapporto 2008 del World Cancer Research Fund (WCRF), organismo mondiale impegnato nella ricerca scientifica per la prevenzione dei tumori, che ha stilato un decalogo dettagliato per evitare il rischio di ammalarsi di cancro. Le raccomandazioni sono il frutto di un’analisi attenta di oltre 500.000 studi in materia, di cui 7000 sono stati giudicati solidamente attendibili.
La prima raccomandazione riguarda il controllo del peso corporeo, dato che l’obesità è legata ad un rischio superiore alla media per i tumori dell’esofago, del colon-retto, del pancreas, della mammella, dell’endometrio e del rene. Al secondo posto del decalogo fare esercizio fisico, per proteggersi da almeno 12 tipi di cancro, compreso quello al colon e al seno. Qualsiasi tipo di attività va bene, bastano 30 minuti al giorno di attività moderata ma costante, per almeno 5 giorni alla settimana. Al terzo posto evitare gli alimenti super-calorici e poco nutrienti, come le bevande zuccherate (meglio acqua oppure tè e tisane non dolcificati) e i cibi elaborati ad elevato contenuto energetico (una merendina al cioccolato contiene 10 volte le calorie di una mela di pari peso). Quarta raccomandazione: abbondare con frutta, verdura, cereali e legumi: vale la regola del 3 a 1: i 2/3 di ogni pasto dovrebbero essere composti da vegetali, che svolgono un’azione protettiva e antiossidante, grazie al loro contenuto di vitamine, sali minerali, fitoestrogeni. Quinto comandamento: limitare il consumo di carne rossa; ci si dovrebbe mantenere su un consumo medio di 300 grammi a settimana, poiché il legame tra tumore colon-rettale e consumo di carne rossa è ormai “convincente”, con una differenza del 30 % di incidenza tra i grandi mangiatori di carni rosse e insaccati rispetto a chi non ne fa uso. Sesta raccomandazione: limitare le bevande alcoliche (non più di due bicchieri al giorno per gli uomini e di uno per le donne); l’alcol è un fattore di rischio ormai indiscusso per i tumori di bocca, faringe, laringe, esofago, colon-retto e mammella, oltre che causa della cirrosi epatica, possibile anticamera del carcinoma del fegato. Gli ultimi 4 consigli sono: salare i cibi con parsimonia: oltre ad aumentare la pressione, il sale può danneggiare lo stomaco; evitare gli integratori: per avere il giusto apporto di vitamine o fibre è sufficiente una dieta varia ed equilibrata; allattare i bambini al seno, quando possibile: si avrà un rischio ridotto di tumore della mammella, oltre ad una minore incidenza di sovrappeso e obesità infantile; ultima raccomandazione: dopo un tumore, se possibile, fare attività fisica e mangiar sano, perché si può evitare di riammalarsi (nella foto un depliant del WCRF che invita a lasciare i fast-food e a seguire la dieta mediterranea). (5-2009)
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