Alimentazione e sessualità, due sfere della nostra vita con molti tratti in comune. Entrambe legati a funzioni biologiche di base (il mantenimento delle funzioni organiche e la riproduzione), entrambe molto appaganti (per la loro relazione con sistemi cerebrali di ricompensa), entrambe fortemente legate alla socialità. Il primo legame tra cibo e sessualità che viene in mente ci porta ai cosiddetti cibi afrodisiaci,, alimenti che avrebbero proprietà nutrizionali capaci di stimolare l’attività sessuale. In realtà, nessuno studio serio ha mai provato che singoli cibi possano avere questi effetti miracolosi, non fosse altro per il fatto che noi non mangiamo mai singoli alimenti, ma decine di cibi diversi nel corso della giornata. Torneremo più avanti sull’argomento, vediamo, invece, quali sono le evidenze scientifiche condivise sui fattori che veramente influenzano i vari aspetti della sessualità. Pochissimi dubbi sul fatto che fumo e alcol non siano amici della sessualità; molti tabagisti e moltissimi alcolisti hanno seri problemi di fertilità e di disfunzione erettile (impotenza). Anche l’obesità – e il diabete spesso ad essa associata – può comportare seri problemi: le alterazioni ormonali legate all’eccesso di tessuto adiposo si riflettono – negli uomini – in riduzioni del flusso vascolare con possibile disfunzione erettile. Attenzione a fumo, alcol e obesità, pertanto. Vediamo, invece, che cosa può aiutare. In primo luogo l’attività fisica: i classici 30 minuti quotidiani di movimento consigliati dall’OMS proteggono da moltissime malattie, compresa l’impotenza (dimezzando di circa il 50 % il rischio che si presenti); tutte le attività aerobiche – camminate, corsa leggera e bici –  presentano due grandi vantaggi: riducono i livelli di colesterolo, trigliceridi e glicemia (che possono dare problemi vascolari con ripercussioni sul piano sessuale) e stimolano la produzione di dopamina,, molecola che accende il desiderio sessuale. Le attività fisiche all’esterno – nuotate, pedalate e beach-volley, ad esempio – stimolano con la luce solare la sintesi di vitamina D, alzando i livelli di testosterone, principale ormone sessuale maschile. In generale, dopo attività sportive leggere è frequente riscontrare un significativo aumento della libido, sia nei maschi sia nelle femmine. Tornando al legame possibile tra alimentazione e sessualità, possiamo dire che il primo pericolo viene dagli integratori alimentari proteici in commercio su Internet (a volte distribuiti nelle palestre stesse); spesso contengono anabolizzanti steroidi, che dovrebbero far aumentare la massa muscolare; di sicuro i muscoli vengono da soli – e meglio – con un buon allenamento: con gli anabolizzanti si rischia, invece, di compromettere la vita sessuale e riproduttiva. Anche alcune diete alla moda possono essere pericolose per la sfera sessuale. Le diete iperproteiche – la Dukan in primis – sono da evitare per diversi motivi; intanto, non danno garanzie di dimagrimento: nelle popolazioni con maggiori assunzioni di proteine – gli Statunitensi, ad esempio – troviamo anche i maggiori tassi di obesità e sovrappeso (ormai intorno al 70-75%), dato che le proteine in eccesso diventano grasso; in secondo luogo, le diete iperproteiche affaticano organi fondamentali come fegato e reni; infine, questi regimi sbilanciati comportano spesso alito cattivo (alitosi) e riduzione della molecola del benessere (la serotonina): difficile a quel punto avere una vita sessuale appagante. I popoli dell’antichità credevano fermamente all’intima connessione tra tavola e letto ricorrevano a molte sostanze ed alimenti più o meno efficaci, sia per gli uomini che per le donne, atte a stimolare e potenziare sessualità, eccitazione amorosa, nonché fertilità e gravidanza. Oggi sappiamo che un buon supporto alla sessualità va cercato non tanto in specifici cibi (miele e cioccolato, uova e frutti di mare, peperoncino, solo per citarne alcuni, sono effettivamente coinvolti in singoli aspetti della fisiologia sessuale), ma in un approccio complessivo, legato all’alimentazione e allo stile di vita.  Invece di sterminare squali e rinoceronti – per le inesistenti proprietà afrodisiache delle loro pinne e dei loro corni – faremmo meglio a fare tre cose, tutte legate al rilascio di dopamina: mangiare bene, fare movimento e cercare la convivialità. (6-2015, nella foto La fruttivendola di Vincenzo Campi, 1580)