Droghe e doping
Droghe e doping: due facce dello stesso fenomeno o situazioni completamente diverse? Se esaminiamo il meccanismo sottostante, il doping ci appare agire in modo esattamente contrario a quello delle droghe. Mentre il doping cerca di aumentare artificialmente la prestazione dell’atleta – con un’ aggressività rivolta all’esterno (attraverso il bisogno di vincere pur non avendone i requisiti) – l’uso di droghe, in particolare di quelle pesantiappare principalmente come un’aggressione verso se stessi (A. Ossicini alla Conferenza Europea Sport Against Drugs, Roma 7/2000).
Tutto, comunque, sembra nascere dalla cultura del corpo imperfetto: pubblicità e esigenze di marketing stanno cercando, ed in parte riuscendo, a convincerci che tutti possiamo diventare fisicamente perfetti, ossia simili ai modelli ed alle modelle delle riviste per adolescenti. Ricordiamo che la legge 376 del 14-12-2000 Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping sancisce la fine della filosofia che considera doping il ritrovamento nelle urine degli atleti di sostanze proibite degli organismi sportivi; la nuova legge ha spostato l’accento sulla reale necessità terapeutica e/o preventiva dei trattamenti, farmacologici e non, prescritti agli atleti: pertanto, oggi si definisce come doping “la somministrazione o l’assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.
Al IV Convegno Nazionale della Commissione di vigilanza per il controllo sul doping (Roma 4/2007) sono stati presentati diversi contributi che hanno messo in luce alcuni dati preoccupanti: 1) esiste in Italia un buon 2% di sportivi che si fa trovare positivo ai controlli anti- doping; la cifra reale di chi usa doping sembra, comunque, essere molto più alta; 2) su circa 16 milioni di praticanti – 6 milioni di tesseratie circa 10 milioni di amatori – questo 2% corrisponde ad un cifra di circa 300-400.000 dopati; 3) tra gli adolescenti, oltre l’1,5% degli intervistati dichiara di far ricorso al doping; quasi il 50% dice che sarebbe disposto ad usarlo (relazioni F. Lucidi, La Sapienza); 4) il 16% dei giovano sportivi fa ricorso a integratori alimentari; secondo molti osservatori, in realtà, la lotta a fumo, alcol e altre dipendenze non è dissimile dalla lotta all’abuso degli integratori e quest’ultima appare una premessa fondamentale per combattere il doping, giovanile e non (M. Giampietro).
A distanza di oltre 15 anni dalla pubblicazione di Campioni senza valore (nella foto) del Maestro dello Sport Sandro Donati, poco sembra essere cambiato. Gli scandali del doping continuano, coinvolgendo campioni di primissimo piano. In diverse discipline sportive il ricorso al doping sembra essere generalizzato e sembra coinvolgere gran parte degli atleti di vertice. Estendendosi anche allo sport amatoriale – sostiene Donati – il doping è diventato un fenomeno di massa e sta generando traffici internazionali preoccupanti. Per Donati l’atleta che ricorre al doping è soprattutto una vittima del sistema sportivo che vuole vittorie a tutti i costi. (1-2008)
Tags In
Tags
Categorie
- Alimentazione (76)
- Antropologia (40)
- Biologia (35)
- Dipendenze (57)
- Cervello e Psicofarmaci (11)
- Dipendenze e salute (33)
- Storia delle droghe (13)
- Ecologia (40)
- Salute (82)
- Invecchiare bene (17)
- Malati e malattia (28)
- Salute e società (37)
- Sessualità (34)
- Sport (95)
- Movimento e salute (26)
- Storia della pallavolo (26)
- Storia dello sport (44)