Diritti genetici
Il Consiglio dei Diritti Genetici è un’associazione fondata nel 2003 da Mario Capanna con personalità del mondo della scienza, della cultura e dell’economia, per occuparsi di ricerca e comunicazione sulle biotecnologie. L’attività pubblica è iniziata con il lancio di un appello alla precauzione sugli organismi geneticamente modificati (OGM), documento sottoscritto da centinaia di persone tra studiosi, intellettuali, giornalisti e semplici cittadini. Nel 2004 il Consiglio dei Diritti Genetici ha organizzato il primo di una serie di congressi internazionali intitolati Scienza e Società. La frontiera dell’invisibile; la prima edizione aveva il titolo “Nutraceutical (la scienza che tratta gli alimenti con proprietà farmacologiche), nano-biotecnologie, test genetici”. Sempre nel 2004 il l’associazione ha messo in rete un portale web per dare informazioni e approfondimenti sulle applicazioni e sugli impatti delle biotecnologie. Nel corso del 2004 sono partite altre due iniziative; l’Osservatorio Agrobiotecnologie, con lo scopo di raccogliere ed elaborare la documentazione relativa alle richieste di commercializzazione di OGM; il progetto “Grano o Grane” per la valutazione delle conseguenze della possibile introduzione, in Italia, di grano transgenico.
Nel 2005 è stata organizzata, ancora sulle colline fiorentine, la seconda edizione del congresso internazionale con il titolo Determinismo e riduzionismo nella scienza, brevettabilità della materia vivente, governance dell’innovazione tecnologica. Il riduzionismo genetico è stato messo sotto accusa per la sua pretesa di attribuire ai singoli geni proprietà specifiche indipendenti dal contesto, una premessa per la privatizzazione dei geni tramite brevetto e per la loro immissione nel mercato come una merce qualunque.
Nel 2006 il Consiglio dei Diritti Genetici si è trasformato in fondazione; a novembre il III congresso internazionale si è svolto a Roma, a Villa Piccolomini, con il titolo di Bioscienze, qualità dell’informazione e processi decisionali. Gli interventi hanno messo in luce come in tutti i Paesi avanzati la scienza e la sua comunicazione giochino un ruolo chiave nell’indirizzare le scelte di interesse sociale; gli orientamenti della ricerca scientifica sembrano, però, sempre più spesso legati a obiettivi e interessi economici e finanziari.
Il IV congresso della fondazione, ancora a Villa Piccolomini, nel novembre 2007 aveva per titolo Etica, conoscenza scientifica, comunicazione; il V Congresso nel 2008, nella sede di Via Garigliano, ha affrontato il tema Biodiversità e beni comuni; dai vari interventi è emerso il convincimento che solo il pluralismo su piccola e grande scala permette di raggiungere una sostenibilità umana ed ecologica, dove il suolo agricolo e il cibo non siano considerati merci ma beni comuni e diritti collettivi; di qui l’invito a realizzare una società sostenibile, più tollerante nel suo impatto verso la natura e i settori poveri dell’umanità, dove all’economia della crescita subentri un’economia della descrescita. Il sito della Fondazione Diritti Genetici si trova all’indirizzo www.fondazionedirittigenetici.org. Tra le personalità che in questi anni hanno collaborato con la fondazione: il francese Jean Pierre Berlan, Marcello Buiatti, Carlo Modenesi, lo statunitense Barry Commoner, Gianni Tamino, Tom Jefferson, Marcello Cini, Alessandro Giuliani, l’inglese Richard Smith. (12-2008)

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