Oltre il 50% dei casi di anoressia e bulimia si risolve positivamente, mentre un altro 30% presenta una guarigione parziale; il restante 15-20% diventa cronico e non migliora. Tra i casi che non si riesce a trattare, la malnutrizione proteica ed energetica protratta nel tempo può anche essere causa di morte. La presenza in famiglia di problemi legati ai disturbi del comportamento alimentare, in particolare di casi di anoressia conclamata, mette in grande difficoltà tutte le figure familiari. La richiesta di aiuto spesso non è immediata e, soprattutto, non si sa bene a chi ci si deve rivolgere. L’approccio più efficace sembra quello che metta insieme diverse competenze (in termini tecnici, un approccio multidisciplinare) con almeno tre figure specialistiche. Serve, infatti, una competenza  psicologica, per un lavoro individuale o di gruppo sui chi ha il problema ed  eventualmente sulle loro famiglie; serve, inoltre, una competenza medica, per valutare attentamente le complicazioni cliniche  della malattia (spesso, ma non sempre, gravi); serve, infine, una competenza nutrizionistica, per una graduale e personalizzata riabilitazione nutrizionale.
Nei casi meno gravi il trattamento dei disturbi alimentari può essere effettuato a livello ambulatoriale,  con terapie psicologiche e nutrizionistiche che durano dai 6 a 12 mesi, a seconda del recupero ponderale che si deve operare (modello Aidap). Nel nostro comprensorio ottimi centri per il sostegno ed il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare si trovano a Roma al Policlinico Umberto I, al Bambin Gesù ed al Policlinico Gemelli. Nelle situazioni, indubbiamente meno gravi, di bulimia va sempre presa in considerazione l’eventuale concomitanza di abuso di sostanze, alcol in particolare. Dati recenti indicano tra il 20 e il 50% di soggetti bulimici con abuso di alcol, circa il 5% – ma il dato è probabilmente sottostimato –  con abuso di cocaina, quasi tutti con uso o abuso di cannabis. Secondo Giovanni Bollea, neuropsichiatria infantile, è bene seguire tre regole nell’affrontare i casi di anoressia e bulimia. Prima regola, non prendere di petto il problema, poiché nella fase acuta del problema, non valgono né rimproveri né consigli. Seconda regola, far seguire sempre un intervento di psicoterapia. Terza regola, intervenire il più precocemente possibile.

Come ultima osservazione, un ruolo non trascurabile nell’anoressia e nella bulimia sembra averlo la generale tendenza di società e mass-media ad attribuire all’aspetto esteriore ed alla magrezza i caratteri dell’adeguatezza, della modernità, del successo. Al contrario, la grassezza, dal leggero sovrappeso all’obesità, viene continuamente stigmatizzata. Il mondo della moda è da tempo accusato di spingere le giovani donne all’anoressia, con le foto su giornali e riviste di modelle sottopeso. A questo proposito ha fatto discutere una recente legge varata in Israele. Per contrastare la generale tendenza ad idealizzare la magrezza innaturale delle modelle, il governo di Tel Aviv ha stabilito per legge che l’indice di massa corporea (il rapporto tra peso e altezza) di chi posa per la pubblicità non debba essere inferiore a 18,5. Per capirci, una modella israeliana alta 1 metro e 72 dovrà pesare almeno 54 chili. Non siamo sicuri che questa sia la strada giusta, però segnala la gravità del problema. Negli Stati Uniti l’associazione degli stilisti ha formulato alcune linee guida per raccomandare un’alimentazione e un ambiente di lavoro salutari per le modelle, ma senza regole precise sul peso. Il problema, naturalmente, non può essere solo del mondo delle passerelle; il filosofo Umberto Galimberti spesso ha ricordato che “essere grassi in una società che predilige i magri equivale ad una neppure tanto mascherata esclusione sociale” Che si mettano o meno limiti di legge, è evidente che serve una forte educazione a scuola e nei media per aiutare le tante giovani che soffrono di disturbi alimentari a capire che la magrezza eccessiva è una trappola pericolosissima (nella foto la modella francese Isabel Caro fotografata da Oliviero Toscani) (3-2014)