OKkio alla Salute
OKkio alla Salute è il sistema di sorveglianza nazionale sugli stili di vita dei bambini della scuola primaria, promosso e finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità. Quest’anno l’importante iniziativa ha compiuto 10 anni (2007-2017) ed ha presentato a Roma il 4 maggio il report dei dati raccolti nel biennio 2015-2016 in tutte le Regioni italiane. Il progetto fa parte del più ampio sistema di sorveglianza dell’Organizzazione Mondale della Sanità (OMS) chiamato Chidren Obesity Surveillance Initiative (COSI).
Il primo dato significativo riguarda le percentuali di sovrappeso e obesità nei nostri bambini: negli ultimi 8 anni il sovrappeso è sceso dal 23,2 al 21,3 %, l’obesità dal 12 al 9,3%, in totale dal 35% al 30%. Si tratta di un dato estremamente positivo, che però nasconde due condizioni meno lusinghiere. Innanzitutto, nonostante la tendenza al miglioramento, i nostri bambini mantengono il terzo posto – dietro a Stati Uniti e Grecia – nella poco invidiabile classifica dell’obesità mondiale; colpisce questo dato alla luce del fatto che per gli adulti l’Italia, invece, è tra i Paesi con i tassi più bassi di obesità. L’altro dato negativo riguarda la distribuzione geografica del sovrappeso e dell’obesità, con tutto il Sud dell’Italia che presenta dati molto più alti – oltre il 35% – del Nord, attestato a meno del 25%. Alla radice di questa situazione secondo i dati di OKkio alla Salute contribuiscono diverse situazioni. Per prima cosa, i genitori dei bambini in sovrappeso percepiscono poco il problema, essendo spesso essi stessi entrambi – o uno solo – in eccesso ponderale. Una certa influenza sembrano averla anche due scelte legate alla nascita ed ai primi mesi di vita: il parto cesareo – rispetto al parto naturale – e l’allattamento artificiale – rispetto a quello al seno- sembrano favorire la comparsa dell’obesità negli anni successivi. Come negli altri aspetti della salute sono, però, i cosiddetti “determinanti sociali” ad avere il peso maggiore: i bambini obesi vivono quasi sempre in famiglie con poco reddito e basso livello scolastico. La scuola, purtroppo, non riesce a ridurre questa posizione di forte svantaggio. Basti pensare che solo la metà delle scuole elementari italiane riesce a garantire due ore di attività motoria, peraltro assolutamente insufficienti in questa fascia d’età; nell’altra metà il movimento dei giovani studenti è lasciato al buon cuore di insegnanti volenterosi. Un altro aspetto poco rassicurante emerso dal convegno di Roma riguarda la rilevazione del consumo di verdure e frutta, le due classi di alimenti più importanti per la prevenzione dell’obesità e delle malattie croniche della vita adulta. Il 57% dei bambini italiani consuma 2 porzioni al giorno di frutta e verdura – contro le 5 consigliate – il 43 % nessuna o una. Altre cattive abitudini rilevate nei nostri ragazzi sono la colazione non adeguata (in aumento dal 28 al 33%), merende eccessive (in forte diminuzione, ma sempre oltre il 50%) e, soprattutto, il consumo quotidiano di bevande zuccherate e/o gassate (in leggera diminuzione, ma comunque riguardante 4 bambini su 10). Sul versante sedentarietà si è già detto della colpevole mancanza da parte della scuola; a ciò va aggiunta la quota elevata di bambini che non praticano nessuna attività fisica settimanale (circa 1 su 5) e l’oltre 40% di ragazzi che trascorre più di due ore davanti agli schermi di vario genere.
In conclusione, la situazione appare in leggero miglioramento, ma la forte crisi economica iniziata nel 2008 rischia di lasciare indietro una parte consistente delle future generazioni, soprattutto al Sud e nelle fasce di popolazione più toccate dalla crisi. Nel rapporto finale dei lavori della Commissione sui determinanti sociali di salute dell’OMS (in cui erano presenti tra gli altri il Premio Nobel per l’economia Amartya Sen e il nostro Giovanni Berlinguer) le conclusioni di tre anni di lavoro furono riassunte in una sola frase: la principale causa di malattia nel mondo è l’ingiustizia sociale. Niente di più vero. (Maggio 2017)
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