Storia del volley: il primo torneo olimpico (12)
Il mancato esordio del volley alle Olimpiadi di Roma del 1960 – per ritardi organizzativi – fu compensato, nel 1964 nelle Olimpiadi di Tokyo, da un torneo bellissimo, con una cornice di pubblico incredibile; nell’anno delle Olimpiadi risultavano affiliati alla FIVB quasi 90 Paesi (che diventeranno oltre 100 nel 1968). Tra gli sport a squadre di grande diffusione la pallavolo era l’unico rimasto fuori dal tabellone olimpico; l’attesa era per l’esordio olimpico della pallavolo era enorme, dato che si trattava di un gioco seguitissimo in Giappone sia a livello maschile che femminile. Il torneo maschile si svolse con un girone unico in cui si incontrarono tra loro le 10 squadre qualificate; a parte il Giappone terzo, dal primo al sesto posto si piazzarono tutti i Paesi socialisti: vinse la nazionale sovietica maschile, che lasciò 5 set in 9 partite (3 al Giappone nell’unica sconfitta), poi i rivali storici della Cecoslovacchia, la Romania, la Bulgaria e l’Ungheria; agli ultimi piazzamenti il Brasile, l’Olanda, gli Usa e la Corea del Sud; tra le donne la nazionale giapponese femminile replicò l’oro dei mondiali di Mosca, nell’entusiasmo generale, davanti alle sovietiche e alle polacche.
Due anni dopo le Olimpiadi, ai Mondiali di Praga vi fu il secondo successo della Cecoslovacchia, davanti a Romania e URSS, quarta la DDR, quinto il Giappone; nel 1967 gli Europei si tennero in Turchia, ad Istanbul (vittoria sovietica), i Mondiali femminili a Tokyo (vittoria giapponese sulle statunitensi, ma senza le squadre dell’Est Europa)
Le Olimpiadi di Città del Messicodel 1968 oggi sono ricordate soprattutto per i gravissimi incidenti che precedettero l’inaugurazione e per la protesta degli atleti statunitensi neri aderenti al black power, con il pugno chiuso guantato di nero durante la premiazione; le gare a 2.600 metri di altitudine portarono a strabilianti record nell’atletica leggera. Nella pallavolo l’Unione Sovietica (nella foto) replicò l’oro di Tokyo, vincendo tutte le partite tranne quella con gli USA, l’ argento andò al Giappone, il bronzo alla Cecoslovacchia, poi DDR, Polonia, Bulgaria e Stati Uniti (penultimo il Brasile); l’URSS vinse anche in campo femminile, con 7 vittorie in 7 partite, secondo ancora il Giappone, poi Polonia, Perù, Corea, Cecoslovacchia (ultime le ragazze USA).
Nel 1969 – in piena contestazione studentesca e operaia – si svolsero a Torino le Universiadi (Torino aveva già ospitato la prima edizione di questi giochi); furono un’edizione di altissimo livello con molti partecipanti che saranno presenti – tre anni dopo – anche alle Olimpiadi di Monaco del 1972; la Nazionale azzurra universitaria riuscì a vincere contro i sovietici e, per la prima volta, i media dedicarono spazio alla pallavolo; nella finalissima contro il grande Giappone, vicecampione olimpico, in un palazzetto dello sport gremito, gli azzurri si aggiudicarono il titolo. Gli anni 60 si chiusero con i Mondiali di Sofia del 1970: dopo 21 anni di successi sovietici, intervallati da vittorie cecoslovacche, si impose a sorpresa la Germania Democratica (davanti a Bulgaria e Giappone); l’URSS si rifece nel femminile vincendo l’oro davanti a Giappone e Sud Corea. (segue)
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