Trovare dati attendibili sulla diffusione delle droghe non è semplice, perché si tratta spesso di stime, più che di rilevamenti effettivi, data la natura del consumo che si vuole quantificare. Il rapporto ONU 2003 su “dati e tendenze dell’abuso di droga nel mondo” segnalava queste tendenze:

    • l’allargamento del problema dell’abuso di droga dai Paesi ricchi a quelli in via di sviluppo con grande aumento della tossicodipendenza in Russia, Cina, Pakistan, Iran, Paesi arabi e Sud America;
    • la triplicazione della produzione mondiale di oppio, per il 75% in Afghanistan e per il restante 20% in Birmania;
    • una leggera diminuzione della produzione mondiale di cocaina, distribuita tra Colombia (70%), Perù e Bolivia;
    • un aumento, come stima dei sequestri effettuati, della produzione di cannabis, amfetamine e ecstasy;
    • circa 15 milioni di consumatori di oppiacei (eroina), in diminuzione solo in Europa occidentale – Italia compresa – ma in aumento in Russia e nell’Europa orientale;
    • circa 14 milioni di consumatori di cocaina, in aumento in tutta Europa.

E in Italia? Il Ministero della Salute ha redatto il rapporto annuale sull’attività dei SerT – Servizi territoriali per le Tossicodipendenze, le strutture pubbliche che accolgono chi ha problemi con le sostanze –  per l’anno 2006. Dai dati comunicati si rilevano alcuni dati significativi. Innanzitutto, cresce l’età degli utenti, la classe di età più numerosa (27,5%) è diventata quella dei maggiori di 39 anni che nel 1991 rappresentavano appena il 2,8%; tra gli adolescenti minorenni si è registrato un abbassamento dell’età delle prime esperienze di consumo, in particolare di cannabis. Tra le diverse sostanze l’eroina resta la droga più presente con il 71,3% degli utenti in carico, al secondo posto la cocaina con il 14%. Se si fa il confronto con il 1991 si vede, però, che il consumo di eroina è in forte calo (da oltre il 90% al 70), mentre aumenta di un fattore dieci quello di cocaina (dall’1,3 % al 14%,); sostanzialmente invariato, invece, il sesso degli utenti dei SerT: più dell’85% sono maschi, meno del 14% sono donne. (2007)