L’alcolismo è una malattia cronica recidivante (che si ripresenta nel tempo) ancora ampiamente sottovalutata per le sue drammatiche conseguenze sanitarie e sociali. Nel nostro Paese riguarda circa un milione e mezzo di persone, di cui soltanto 100.000 sono in trattamento terapeutico e 23.000 assumono una terapia farmacologica. Eppure in Italia ogni anno 13.000 uomini e 7.000 donne muoiono per una causa totalmente o parzialmente legata all’alcol. Tra gli adolescenti fino ai 24 anni l’uso e l’abuso di alcol alla guida è la prima causa di morte. Vediamo quali sono i trattamenti farmacologici approvati o in via di sperimentazione a livello nazionale. I farmaci attualmente approvati per la dipendenza da alcol sono cinque: Antabuse, Alcover, Campral, Antaxone e Selincro:                                                                                                                                   

  1. Antabuse o disulfiram (o Etiltox) è un vecchio farmaco capace di bloccare l’enzima aldeide deidrogenasi che metabolizza l’alcol; l’accumulo di acetaldeide nel sangue provoca una serie di effetti collaterali: intensi arrossamenti, palpitazioni, cefalea, nausea e vomito; chi beve dopo aver assunto Antabuse, entro 15-30 minuti inizia a stare male. Trova indicazioni, soprattutto per evitare ricadute in persone già disintossicate; va sempre preso sotto il controllo di un’altra persona, difficilmente un alcolista assume da solo l’Antabuse.
  2. Alcover o sodio oxibato: agisce sui recettori dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA), aumentando la disponibilità di dopamina e serotonina nel cervello; di fatto è un sostituto dell’alcol (azione alcol-mimetica), come il metadone lo è dell’eroina; è indicato per pazienti con grave e lunga dipendenza, quando si ritiene poco praticabile l’astensione totale dall’alcol; per gli effetti gratificanti – simile a quelli dell’alcol –  l’Alcover si presta all’abuso e può dare dipendenza (dal 2 al 10% dei casi).
  3. Campral o acamprosato; conosciuto a livello clinico da oltre 20 anni, è arrivato in Italia nel 2011 ed è rimborsabile; agisce sul sistema glutammatergico come antagonista del neurotrasmettitore glutammato, quasi come un anti-ansia; non dà dipendenza, abuso o astinenza alla sua sospensione e può essere associato agli altri farmaci spesso assunti dai pazienti alcolisti; sembra molto utile per mantenere l’astinenza da alcol, dato che riduce il disagio che si prova quando si smette di bere; controindicato in caso di epilessia.
  4. Antaxone o naltrexone, agisce come antagonista dei recettori degli oppioidi con riduzione del desiderio di alcool e della sensazione di piacere indotta dal bere; fa, inoltre, aumentare alcuni effetti negativi dell’alcool, fra cui la sedazione (sonnolenza); di fatto, elimina l’euforia e il piacere del bere; potrebbe essere indicato per favorire, mentre ancora si sta bevendo, il distacco dall’alcol.
  5. Selincro o nalmefene: approvato di recente, agisce come l’Antaxone da antagonista dei recettori degli oppioidi; può far diminuire il consumo di alcol, soprattutto riducendo il piacere della bevuta, curando parzialmente il disagio dell’astensione dal bere con oscillazioni dell’umore, ansia, irritabilità (nella foto i dati ISTAT 2012 sul consumo di alcol nelle regioni italiane). (11-2018) (segue)