Salute e disuguaglianze per Gavino Maciocco
Salute e società
Salute e disuguaglianze sono argomenti ben conosciuti da Gavino Maciocco, medico e docente di politica sanitaria presso l’Università di Firenze, coordinatore del sito web www.saluteinternazionale.info
- “L’Osservatorio sulla Salute Globale è nato in modo quasi fortuito, nel 2001 a Erice durante un convegno sulle migrazioni e la salute globale; ci fu un incontro tra persone provenienti da diverse aree del Paese e appartenenti a diverse realtà, università e ONG, tra loro anche Giovanni Berlinguer”.
- “L’influenza delle grandi agenzie internazionali sui processi politici globali che riguardano la salute è vicina allo zero; anche gli Obiettivi del Millennio – Millennium Development Goals – sono stati del tutto disattesi proprio nei Paesi più poveri; la valutazione andrebbe fatta Paese per Paese, per capire cosa sta davvero accadendo. La mia impressione è che, ancora una volta, la sanità sia fortemente condizionata dallo sviluppo economico, ben più che dalle linee guida internazionali, solo laddove l’economia tira, ne beneficia (in parte) anche la sanità”.
- “In Cina sono ben lontani ancora dal garantire una copertura sanitaria universale, ma negli ultimi anni hanno fatto molti progressi, sul piano per esempio della copertura assicurativa. Il Brasile, invece, fino a tre anni fa ha avuto delle performance sanitarie straordinarie, ora con la crisi sta invece avendo un ritorno indietro terribile, molte conquiste stanno arretrando proprio a causa della crisi economica”.
- “Mantenere un sistema sanitario poco equo causa problemi sociali seri, e spesso delle vere e proprie rivolte, mentre investire in salute vuol dire investire in economia”.
- “Ciò che sta accadendo per l’epatite C è emblematico di questa tendenza: in Europa non era mai successo, come invece in Africa, che un farmaco salvavita come il Sofosbuvir fosse razionato, e lo fosse nell’indifferenza totale, a parte i pazienti che lo vivono sulla propria pelle; non c’è una forza politica che si assuma una responsabilità verso questa enorme ingiustizia, tutto sta passando come una cosa normale. Il prezzo è così alto semplicemente perché se il prezzo è alto, restano alte anche le azioni, se il prezzo cala, calano anche le azioni. È una questione semplicemente speculativa. Paesi come l’India, abituata a produrre farmaci generici, hanno preso subito posizione, dicendo che se i prezzi fossero rimasti così elevati avrebbero prodotto il generico, la casa produttrice Gilead ha ceduto, senza nemmeno il bisogno della procedura di licenza obbligatoria che di solito si deve intraprendere in questi casi. Così, in India il trattamento costa 700 euro, da noi 41.000, 74.000 se si acquista in farmacia”.
- “Mentre nel modello dell’universalismo si prevedeva che tutti dovessero avere una copertura, o di tipo mutualistico o fornita dal Sistema Sanitario Nazionale, questo oggi non è più considerato un principio fondamentale, ma qualcosa che può variare al variare del contesto: se il contesto non è favorevole, per esempio dal punto di vista delle assicurazioni e del mercato, l’accesso alle cure non è più considerato una variabile indipendente”.
- “Nelle COOP di Firenze, come in Emilia-Romagna, ormai ci sono all’interno ambulatori medici a pagamento, le persone consumano lì prestazioni sanitarie come lì consumano la Coca Cola o qualsiasi altra merce si trovi in un supermercato. Se tutti premono verso questa direzione, se tutti premono verso le assicurazioni integrative, noi avremo un sistema pubblico che si impoverisce progressivamente”.
- “Le disuguaglianze nell’accesso alle cure si vedono già ora, ma non è nulla rispetto a quello che vedremo tra qualche anno, stante questo trend. Sono processi, questi, che minano alla radice il sistema sanitario, perché è un sistema fatto innanzitutto di risorse umane. L’attenzione della politica a questi processi è davvero scarsa, da noi anche a causa della crisi della sinistra, perché è la sinistra che dovrebbe farsene carico”.
- “Lavorare sui determinanti sociali implicherebbe cambiamenti decisi: pensiamo alla lotta povertà, che sarebbe fattore cruciale, vediamo forse un qualche serio impegno politico in questa direzione? E l’aumento della povertà ha evidenti ricadute sulle disuguaglianze e sulla salute dei più deboli”.
- “Non si fanno nemmeno cose apparentemente più semplici, come una seria campagna per ridurre il consumo di tabacco tra i più giovani. Oppure, lo zucchero: l’OMS ha emesso una raccomandazione per ridurre del 50% la percentuale di zucchero nella dieta, il solo Paese che si è opposto è l’Italia, perché dobbiamo difendere gli interessi dei nostri dolciari, Nutella e gli altri. Non credo che ci sia davvero l’intenzione di fare prevenzione e una seria lotta alle disuguaglianze”.
(dall’intervista di Susanna Ronconi a Gavino Maciocco del 19/1/2017)
Tags In

Tags
acqua
adolescenti
agricoltura
alcol
allevamenti
anziani
attività fisica
bambini
big-pharma
cambiamento climatico
capitalismo
cibo spazzatura
Cina
diabete
dieta mediterranea
dipendenze
disuguaglianze
donne
donne
droghe
epigenetica
eroina
evoluzione
farmaci
fast-food
fumo
inquinamento
invecchiamento
malattie cardiovascolari
malattie croniche
malattie infettive
malattie mentali
malattie sessualmente trasmesse
malnutrizione
obesità
pallavolo
pandemie
povertà
prevenzione
psicofarmaci
razzismo
salute pubblica
scuola
tumori
vaccini
Categorie
- Alimentazione (76)
- Antropologia (40)
- Biologia (36)
- Dipendenze (57)
- Cervello e Psicofarmaci (11)
- Dipendenze e salute (33)
- Storia delle droghe (13)
- Ecologia (41)
- Salute (83)
- Invecchiare bene (17)
- Malati e malattia (28)
- Salute e società (38)
- Sessualità (34)
- Sport (95)
- Movimento e salute (26)
- Storia della pallavolo (26)
- Storia dello sport (44)