Limitare la carne per migliorare la nostra salute. La carne ha avuto un ruolo importante nel passato, soprattutto se inserita in regimi carenti di energia e proteine. Oggi le cose sono molto cambiate e i consumi eccessivi di carne sono sempre più associati a stati infiammatori e malattie croniche. La carne rossa, in particolare, oltre a importanti nutrienti, contiene troppi grassi e sostanze potenzialmente cancerogene. Da almeno due decenni i massimi organismi sanitari mondiali ne raccomandano un consumo moderato, a favore di alimenti più leggeri e salutari, come verdura, frutta e legumi. Il consumo di carne, però, è ancora troppo spesso considerato un indicatore di benessere e progresso socio-economico, soprattutto per la memoria dalla scarsità degli apporti del passato. Fino a pochi decenni fa, infatti, anche nella maggior parte delle famiglie italiane il consumo di carne era per lo più riservato alla domenica e lle festività.

Uno studio statunitense ha seguito per 10 anni oltre mezzo milione di persone adulte e anziani, tutti pensionati, con età iniziale tra 50 e 71 anni. Gli autori hanno valutato la relazione tra i consumi di carne rossa (bovino e suino), di preparazioni a base di carne (salumi, insaccati, hamburger, ripieni, precotti, sughi per pasta o pizza), di carne bianca (pollame e pesce) e la mortalità totale da un lato, la mortalità per tumori, malattie cardiovascolarie altre cause dall’altro. Nel decennio considerato dallo studio sono morti circa 48.000 uomini e 23.000 donne. Per uomini e donne con maggiori consumi di carne rossa aumentava in modo significativo sia il rischio di mortalità totale (+36%) sia la probabilità di contrarre tumori e/o malattie cardiovascolari. Per chi consumava pollame e pesce si è vista, invece, una relazione inversa: una diminuzione di mortalità, tumori e malattie cardiovascolari.

In linea con le recenti raccomandazioni dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità sembra, quindi, opportuno ricordare a tutti di ridurre a due porzioni settimanali, e comunque non oltre i 300 grammi, il consumo medio di carne: ne guadagna la nostra salute e – per il grande impatto ecologico degli allevamenti intensivi – ne guadagna l’ambiente. (6-2009)