Maschile e femminile: quanto dipende dalla cultura e quanto dipende dalla biologia? Nella nostra e in molte altre specie di mammiferi – compresi quasi tutti i Primati – le femmine crescono più rapidamente dei maschi: raggiungono prima il 50% della loro statura adulta, entrano prima nella pubertà. In compenso, smettono prima di crescere. Le ragazze sono anche fisiologicamente più mature in molti organi e sistemi (tutti i denti permanenti, ad esempio, compaiono prima nelle femmine): potrebbe essere questa – secondo J. M. Tanner, uno tra i maggiori studiosi di auxologia (la scienza dell’accrescimento) la spiegazione per cui alla nascita sopravvivono più femmine che maschi, indipendentemente dal livello generale di mortalità perinatale.

Molti si domandano se oltre alle differenze fisiche, esistono differenze tra il cervello di un ragazzo e di una ragazza. Bisogna dire innanzitutto che già tra il primo e il secondo anno di vita si verificano due importanti eventi. Da un lato una massiccia ristrutturazione dei circuiti nervosi, dall’altra l’emisfero sinistro in genere diventa dominante; durante la pubertà avviene, però, un secondo intenso e decisivo “rimaneggiamento” cerebrale. Le specificità che caratterizzano i due sessi e che portano all’identità sessuale maschile o femminile dipendono da una serie di fattori: fattori cromosomici, fattori ormonali, fenomeni legati allo sviluppo intrauterino e, dopo la nascita, una serie di esperienze che modellano l’esperienza su ruoli di tipo maschile o femminile.

Un importante differenza tra maschi e femmine è la regolazione ipotalamica della produzione di ormoni sessuali: nelle femmine essa avviene in modo ciclico, nei maschi in modo continuo. Sotto la spinta di molecole prodotte dall’ipotalamo, l’ipofisi a sua volta mette in circolo molecole che stimolano le gonadi a secernere ormoni e gameti ancora in modo ciclico nelle donne e in modo “tonico” negli uomini.  In realtà durante la vita fetale tutti i cervelli, maschili e femminili, presentano meccanismi di produzione ciclica degli ormoni, nei futuri maschi questo meccanismo verrà bloccato dagli ormoni androgeni: in altri termini inizialmente abbiamo tutti un cervello che funziona in “modo femminile”. Alla nascita il cervello dei maschi è più grosso del 10-20% rispetto alle femmine e mantiene un 10% di volume maggiore anche nell’età adulta ma ciò non ha alcuna conseguenza per le capacità intellettuali e di comportamento poiché il volume cerebrale presenta un’enorme variabilità totalmente indipendente dall’intelligenza. In realtà, in merito alla possibilità che esistano differenze cerebrali tra i due sessi, si visto ben poco, per ora. Si è notato che nelle femmine il corpo calloso è decisamente più voluminoso, il che porterebbe ad una maggiore connessione interemisferica. Appare, comunque, più probabile (Oliverio e Oliverio Ferraris, 2004) che, se esiste una maggior competenza emotiva femminile, essa abbia un significato evolutivo, in quanto legato al ruolo materno ed alla necessità di stabilire empatia con i lattanti. (nella foto Adamo ed Eva  di Lucas Cranach il Vecchio, 1510) (2007)