Stato delle tossicodipendenze in Italia
A ottobre ogni anno viene presentato alla stampa la “Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia“. Nella relazione di quest’anno l’uso di eroina si conferma in diminuzione – una tendenza ormai costante dal 2001 – mentre sembra stabile il consumo di cocaina, dopo 5 anni di aumento progressivo degli anni precedenti. Per quanto riguarda stimolanti e allucinogeni si registrano leggeri aumenti, analoghi a quelli relativi alla diffusione di cannabis e derivati.
Per un terzo degli intervistati della fascia 15-64 anni e per la metà degli studenti (fra i 15 ed i 19 anni) trovare sostanza psicoattive illegali sarebbe “facile o piuttosto facile“; la cannabis è la sostanza percepita come maggiormente accessibile seguita da cocaina, stimolanti, eroina e allucinogeni; le discoteche, ma anche le scuole, sono per gli adolescnti luoghi ove poter reperire facilmente quasi tutte le sostanze. I principali interventi di prevenzione del 2007 sono stati rivolti agli studenti – oltre l’80% delle scuole ha attivato corsi di prevenzione – alle famiglie e alla comunità locali. Alcuni interventi di prevenzione selettiva sono stati rivolti ai frequentatori di stadi di calcio, concerti, rave party, pub e locali notturni. Sono raddoppiati i controlli svolti per guida in stato di ebbrezza e sotto l’influenza di sostanze psicoattive illegali. Nel 2007 in tutte le regioni sono stati attivati progetti di reinserimento sociale di tossicodipendenti soprattutto attraverso l’erogazione di borse lavoro e/o tirocini o il reinserimento lavorativo.
Sembra interessante mettere a confronto la relazione di quest’anno con quella dell’anno scorso, presentata dal Ministro per la Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero. Nel 2006 in Italia si erano registrati 517 decessi dovuti a intossicazione acuta da overdose di eroina, meno di un terzo del picco massimo toccato nel 1996 (con 1.556 deceduti). Il ministro Ferrero aveva messo in relazione questi dati con le morti attribuibili a sostanze legali come alcol e tabacco. Secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità, rilevava Ferrero, ogni anno in Italia circa 24.000 decessi sono associati all’alcol e circa 80.000 decessi al fumo. Le persone che muoiono a causa del tabacco perdono in media 13 anni di speranza di vita, un dato che meriterebbe una riflessione non superficiale, visto che le sigarette danno all’erario pubblico circa 10 miliardi di euro l’anno (10-2007)
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