Alle Olimpiadi di Pechinodel 2008 hanno partecipato 205 Paesi, in pratica tutto il pianeta e le discipline sportive ammesse sonostate 37, per un totale di 301 specialità. Sono soltanto 6 gli sport sempre presenti alle Olimpiadi: atletica leggera, ciclismo, scherma, ginnastica, nuoto, canottaggio (anche se nel 1896 le gare di canottaggio non si poterono disputare per il maltempo). Nessuno sport di squadra può vantare un curriculum simile: calcio maschile e pallanuoto maschile furono i primi due sport collettivi ad entrare stabilmente nel programma olimpico, nel 1900, a Parigi; per veder il terzo sport di squadra bisognò attendere 24 anni: nel 1928 ad Amsterdam (dopo 2 apparizioni nel 1908 e nel 1920) arrivò lhockey su prato maschile; nel 1936 fu inserito il basket maschile. Per la pallavolo bisognò aspettare fino al1964, ma fu l’unico sport di squadra ad essere ammesso con entrambi i tornei, maschile e femminile; per la pallamano maschile l’anno di esordio fu il 1972, dopo un’apparizione isolata nel 1936 a Berlino. Le versioni femminili di questi sport arrivarono molto più tardi; dal 1964 al 1976, per 4 olimpiadi, l’unico sport di squadra femminile fu la pallavolo; nel 1976 arrivarono il basket e la pallamano femminile, nel 1980 hockey su prato femminile, nel 1996 il calcio femminile, nel 2000 la pallanuoto femminile. Tra gli sport non presenti attualmente nel programma olimpico il più importante è sicuramente il rugby a 15, escluso dopo il 1924 e non più riammesso. Mancano, Inoltre, sport di larghissima popolarità come cricket, seguitissimo in India, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, e baseball, popolarissimo negli Stati Uniti, a Cuba e nell’America Centrale. Se andiamo a vedere la progressione cronologica dei principali sport di squadra, la palma di disciplina moderna più antica se la contendono cricket e baseball. Il più antico sport di squadra – con un anticipo di quasi 200 anni sugli altri giochi – è il cricket, del quale si registrano le prime partite già a fine ‘600; nel 1700 conobbe un grande sviluppo fino a diventare lo sport nazionale inglese e si diffuse, pertanto, in tutto l’impero coloniale britannico, compresi gli USA; alle Olimpiadi del 1900 di Parigi il cricket  fu uno dei tre sport di squadra, insieme a calcio e pallanuoto. Vanta origini molto antiche anche il baseball, diffusosi in Nord America verso la prima metà del ‘700 come variante di un gioco molto popolare in Gran Bretagna e Irlanda (rounders); alla fine degli anni ’30 dell’Ottocento comparvero la prima società organizzata (New York City’s Knickerbockers club) e le prime regole di gioco, tuttora rispettate. I due sport più longevi non hanno avuto, però, la diffusione mondiale di altre discipline più recenti che, probabilmente, proprio perché nate molti decenni dopo, hanno intercettato meglio le nuove domande di gioco e tempo libero della società industriale di fine Ottocento. Calcio e rugby sono entrambi nati in Gran Bretagna da un comune progenitore – quasi un’evoluzione biologica – e per lungo tempo hanno avuto regole simili e intercambiabili; si differenziarono in due distinte specialità negli anni ’60 dell’800 e da allora ebbero strade sempre più separate, con pubblico e praticanti di diversa estrazione sociale (popolare nel calcio, aristocratico-borghese nel rugby). Dopo calcio e rugby – tra gli anni ’70 e ’80 dell’Ottocento – sempre in Inghilterra arrivarono altri due importanti sport di squadra – pallanuoto hockey su prato, con elementi presi in prestito sia dal rugby che dal calcio. Un’altra famosa coppia di sport – pallacanestro e pallavolo – prese, invece, origine dall’altra parte dell’Atlantico; la pallacanestro fu creata nel 1891 da James Naismith, professore di educazione fisica candese del YMCA International Training School  di Springfield nel Massachusetts; quattro anni dopo il professor Morgan  (allievo di Naismith) inventò la pallavolo in un altro collegio dell’YMCA, stavolta di Holyoke nel Massachusetts; i due nuovi giochi collettivi con la palla furono pensati all’inizio soprattutto come occupazione invernale per i giocatori di football americano e baseball. Dopo sei sport di origine anglosassone – 4 inglesi e due statunitensi –  l’ultimo sport di squadra a veder la luce fu la pallamano, nata in Germania nel primo decennio del ‘900, grazie a Max Heiser un professore di educazione fisica tedesco; come pallanuoto e hockey, il nuovo gioco si ispirava molto al calcio, utilizzando gli stessi campi, le stesse porte, le stesse regole, gli stessi ruoli del gioco del pallone); la pallamano a 11 giocatori fu utilizzata fino agli inizi degli anni ’60, ma  intanto in Svezia – negli anni ’30 – era nata la moderna pallamano a 7 giocatori che si poteva giocare nelle palestre anche nei mesi invernali; inserita nel programma olimpico ufficiale a Monaco nel 1972; oggi rappresenta il secondo sport maschile giocato al mondo, dopo il calcio, e il primo tra gli sport di squadra femminili. (nella foto la mappa degli sport nazionali dei vari stati ) (2008)