La storia del genere Homo  inizia circa 6 milioni di anni di anni fa, dato che la differenziazione tra i nostri antenati e gli scimpanzé (Pan troglodites) è avvenuta tra i 7 e i 4 o 5 milioni di anni fa. Su questo punto c’è abbastanza unanimità di vedute, il problema riguarda la collocazione di una serie di Australopitechi, i cui resti continuano ad essere ritrovati in Africa, ponendo ogni volta dubbi e ripensamenti sull’esatta sequenza che porta all’Homo Sapiens. Una buona, ma temporanea, “ricostruzione” potrebbe essere questa:

– 4.5 milioni di anni fa, Australopitecus ramidus (pochissimo “umano”, meno di 1,30 metri di statura, forse neanche “eretto”);

– 4 milioni di anni fa, Australopitecus afarensis (la famosa “Lucy“, keniana, piccolissima, cervello da scimpanzè, ma denti già umani);

– 3,2 miloni di anni fa, Australopitecus africanus (sudafricano, piccolo ma ormai preumano);

– 2 milioni di anni fa, Homo habilis (più alto degli australopitechi, quasi 1,5 metri, cervello da 600 cc, già in grado di costruire rudimentali utensili);

– 1,7 milioni di anni fa, Homo erectus (primo esemplare del genere “Homo”, alto quasi come noi, cervello di oltre 1000 cc, in grado di fare strumenti abbastanza elaborati).

Dall’estinzione di Homo erectus a noi c’è una specie di buco nero paleontologico: mancano, infatti, per il momento reperti fossili di collegamento per diverse migliaia di anni. Tra qualche anno probabilmente avremo un quadro più preciso, oggi possiamo soltanto schematizzare con buona approssimazione l’evoluzione, dall’Africa al Sud America, del ceppo Sapiens da cui tutti discendiamo.  La nostra Eva Sapiens era nera (Eva nera) ed è vissuta in Africa tra i 200.000 e i 150.000 anni fa; 150.000 anni or sono i primi Sapiens iniziarono ad espandersi nel continente africano, verso sud e verso est; dopo un cambiamento climatico che rischiò di far estinguere tutti la popolazione umana, il clima divenne più arido riducendo la disponibilità di alimenti, vi furono le condizioni per le prime migrazioni al di fuori dell’Africa (“Out of Africa“); la data di uscita dal continente africano oscilla tra i 100.000 e i 50.000 anni, sembra invece più sicuro il percorso di questi primi “migranti” africani: lasciarono il loro continente attraverso il Mar Rosso e la penisola arabica, raggiunsero l’Iran, il Pakistan e poi l’India; dall’India, intorno a 40.000 anni fa, una parte puntò a nord e raggiunse la Cina e la Corea, mentre un altro gruppo si dirigeva a sud e arrivava in Indonesia e da lì in Australia; nel frattempo i nostri “cugini” Neanderthal vivevano da oltre 200.000 anni in Europa e parte dell’Asia: l’arrivo dei Sapiens in Europa, attraverso la Turchia, mise spesso in contatto i nostri progenitori con le  popolazioni neandertaliane, umane quanto noi, con cervelli di oltre 1300 cc, abili nella caccia e abituati a seppellire i loro morti; per almeno 15.000 anni vi fu coesistenza, non si sa quanto pacifica, poi improvvisamente e abbastanza misteriosamente i Neanderthal si estinsero, lasciandoci unica specie del genere Homo; l’ultima tappa del viaggio fu l’arrivo in Alaska dei Sapiens, probabilmente il ramo europeo che dalla Turchia si era spinto in Siberia e da lì in America attraverso lo Stretto di Bering, allora percorribile a piedi, per l’abbassamento del livello degli oceani; 14.000 anni fa quegli uomini che molte migliaia di anni prima avevano lasciato l’Africa, dopo 5 o 6 milioni di anni di permanenza nel continente, raggiunsero il Cile e completarono la prima “colonizzazione” del nostro pianeta; di lì a poco vi sarà l’ultima glaciazione con la fine del freddo l’inizio dell’agricoltura e della civiltà. (10- 2010)