Gravidanza e contraccezione, due temi della massima importanza, dato che ogni anno nel mondo le gravidanze indesiderate sono circa 15 milioni. In Italia una gravidanza su 4 è indesiderata e ogni anno vi sono oltre 7.000 gravidanze adolescenziali, ossia 7000 parti di ragazze minorenni. Il motivo? La ridotta diffusione dei metodi contraccettivi. Secondo i dati dell’Associazione italiana per l’educazione demografica, AIED in Italia quasi una donna su quattro in età fertile non usa alcun contraccettivo. La percentuale sale al oltre il 50% se si parla di donne che hanno il loro primo rapporto sessuale, più un altro 30% che utilizza il poco affidabile coito interrotto: in pratica solo una ragazza su cinque usa contraccezione efficace durante il primo rapporto. La scelta contraccettiva dipende da fattori medici, psicologici, relazionali, culturali e religiosi.

La religione cattolica, in questo senso, accetta solo i cosiddetti metodi naturali, condannando ogni contraccezione chimica (pillola) o meccanica (preservativo, diaframma); nella religione ebraica, invece, la contraccezione è consentita, ma solo dopo aver già messo al mondo almeno due figli; l’Islam, infine, appare più aperto, consentendo la contraccezione, purché vi sia totale accordo tra i coniugi.

La contraccezione naturale si basa su quattro cosiddetti metodi naturali: coito interrotto, metodo Ogino-Knaus, metodo Billings e metodo della temperatura basale. Il più praticato è sicuramente il coito interrotto, un metodo con tre evidenti criticità: a) non è assolutamente sicuro per evitare le gravidanze; b) non protegge dalle infezioni sessuali; c) in genere è piuttosto spiacevole per la coppia. Un altro sistema poco affidabile è il metodo Ogino-Knaus, basato sul calcolo matematico (ciclo breve meno 20, ciclo lungo meno 10) dei giorni fertili del ciclo mestruale e sulla conseguente astinenza. Molto simile e, quindi, ugualmente poco efficace, il metodo Billing, basato sull’astinenza nel periodo fecondo, stavolta calcolato sulla presenza e sulla consistenza del muco cervicale. Il più affidabile metodo naturale è quello della temperatura basale, misurata per via vaginale o rettale. Data la sua relazione con l’ovulazione, ci si astiene dai rapporti i quattro giorni successivi al rialzo della temperatura, che dovrebbe avvenire in corrispondenza dell’ovulazione. Appare evidente che i metodi contraccettivi naturali risultano alquanto impegnativi e imprecisi, ma soprattutto richiedono una buona conoscenza del proprio corpo. Pertanto, sembrano poco adatti sia alle adolescenti sia alle donne con cicli mestruali irregolari.  (2007)