Cagliari è una delle 4 città dove, da settembre, partirà la sperimentazione del test anti droga obbligatorio per la patente. Il test, che riguarda anche chi vuol prendere il patentino, coinvolgerà anche Verona, Perugia e Foggia. Il professor Gian Luigi Gessa è un neuroscienziato e uno dei massimi esperti mondiali sulle dipendenze; in una intervista ha detto: “Ma perché fare queste analisi? Perché chi guida intossicato da sostanze psicotrope, legali (alcol) o meno (cannabis, eroina, cocaina ecc.) può fare danno? Tutti noi sappiamo che la droga che produce più incidenti stradali è l’alcol che, però, sparisce dal sangue dopo due o tre ore. La cannabis, invece, resta nel sangue circa un mese, nei capelli ben oltre, e nei peli delle parti intime anche diversi mesi. Ma è idiota pensare che, se trovo tracce di questa sostanza in una persona che ha fumato uno spinello alcuni giorni fa, si possa dire che è tossicodipendente, tanto meno che sia pericolosa alla guida. Le tracce non significano che sei intossicato: per la cannabis, la permanenza vuol dire che la sostanza viene trattenuta nel tessuto adiposo”.  “Se un signore vuole prendere la patente e fa uso di cocaina, basta che chieda quanto tempo resta nel sangue, dalle 12 alle 24 ore, e il gioco è fatto. Oppure, se fa uso di eroina, basta che resti una settimana senza farne uso… Però vi sono anche molti farmaci in grado di creare alterazioni, come le benzodiazepine: il controllo per la patente è valido anche per queste sostanze?” “Seri test antidroga avrebbero senso nei confronti delle categorie che svolgono lavori che coinvolgono molte persone, come i guidatori di treni, bus, aerei, ma le verifiche andrebbero fatte saltuariamente e senza preavviso. Altrimenti non hanno senso“.

Diverso il discorso per i controlli antidroga sugli automobilisti.  Secondo le statistiche dell’OMS negli incidenti stradali muoiono ogni anno 1,2 milioni di persone nel mondo e tra 20 e 50 milioni rimangono ferite. Due dati sembrano molto significativi: da un lato oltre il 90% delle vittime si trova nei Paesi a basso-medio reddito (con solo il 48% dei veicoli), dall’altro circa la metà delle vittime della strada sono pedoni e ciclisti. In Italia – con 43 milioni di veicoli registrati – gli incidenti stradali costituiscono “una delle principali emergenze sanitarie del Paese”. Nel 2007ci sono stati oltre 230.000 incidenti, con più di 5.000 vittime e oltre 300.000 feriti (dati ISTAT) e almeno il 30% degli incidenti è causato dall’uso di alcol e droghe (stime ISS). In Piemonte è stato sperimentato un controllo sistematico su strada per contrastare la guida sotto l’influenza di sostanze psicoattive. Le persone fermate sono state 3.414, quelle sottoposte al narcotest per sostanze stupefacenti 1.659. Di queste, i positivi a una sostanza stupefacente (cocaina, amfetamine, cannabinoidi, oppiacei, ecstasy), sono stati 142 (8,55%), ma solo 62 (3,67%) casi sono stati confermati positive dalle Asl. l narcotest per automobilisti  hanno dato, pertanto, una percentuale di oltre il 56% di falsi positivi: oltre a essere poco attendibili, sono anche antieconomici (ogni test costa 23 euro). Per questi due motivi sulle strade si fa sempre meno uso dei narcotest, preferendo puntare sui test alcolemici, test precisi, a costi contenuti e collaudati (nella foto un manifesto della Regione Piemonte). (7-2008)