Il tempo dei tigli di Olga Tokarczuk
Ecologia
- “La Strada maestra è fiancheggiata da tigli. Sono gli stessi che erano lì fin dall’inizio dei tempi e che vi rimarranno sino alla fine. Hanno tronchi massicci e radici che si insinuano nelle profondità della terra, dove incontrano le basi di tutto ciò che vive”.
- “D’inverno i loro rami possenti gettano ombre distinte sulla neve, segnando così le ore del breve giorno. In primavera i tigli mettono milioni di foglie verdi, che diffondono il sole sulla terra.”.
- “D’estate i loro fiori profumati attirano nugoli di insetti. In autunno, i tigli aggiungono un tocco di rosso e marrone a tutto il borgo”.
- “Come ogni pianta i tigli vivono in un sogno eterno, il cui inizio è racchiuso nel seme dell’albero. Il sogno non cresce, non si sviluppa insieme a esso, rimane immutato”.
- “Gli alberi sono imprigionati nello spazio, ma non nel tempo. A liberarli dal tempo è il loro sogno, che è eterno, non più animato da sensazioni, come quello degli animali, né visitato da immagini, come quello degli uomini”.
- “Gli alberi vivono attraverso la materia, attraverso il flusso degli umori che sgorgano dalla profondità della terra e il movimento delle foglie che seguono il sole”.
- “L’anima dell’albero si riposa dopo molte peregrinazioni. L’albero conosce il mondo solo grazie alla materia. Percepisce il temporale come un flusso di volta in volta caldo e freddo, pigro e violento. Quando si scatena, tutto il mondo diventa temporale”.
- “Durante l’avvicendarsi dei quattro periodi dell’anno, l’albero ignora l’esistenza del tempo e il susseguirsi delle stagioni. Per lui tutti e quattro i principi coesistono. L’inverno è parte dell’estate e l’autunno della primavera”.
- “Ciò che gli uomini chiamano la morte degli alberi non è altro che una temporanea distruzione del sogno, che li avvicina all’esistenza inquieta degli animali. Quanto più chiara e acuta è infatti la coscienza, tanto più essa è dominata dalla paura. Ma gli alberi non raggiungono mai il regno dell’irrequietezza, che è proprio degli animali e degli uomini”.
- “Quando un albero muore, il suo sogno privo di significati e sensazioni penetra in un’altra pianta. Perciò gli alberi non muoiono mai. L’ignoranza della loro stessa esistenza comporta la liberazione dal tempo e dalla morte”.
(tratto dal libro “Nella quiete del tempo”- 1992, Bompiani – di Olga Tokarczuk, Premio Nobel per la Letteratura 2018; nella foto “Slitta sulla neve in una giornata di sole” di Peder Mørk Monsted, 1914 )
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