Energie alternative e nucleare per Gianni Mattioli
Ecologia
- “Quelle che oggi sono le principali fonti di energia non dureranno in eterno, ma all’attuale tasso di sfruttamento si esauriranno rapidamente; si pone il problema di garantire, alle generazioni future, che abiteranno il pianeta dopo di noi, almeno le nostre stesse opportunità di sopravvivenza godute da noi. Trovare forme alternative di produzione dell’energia sembra il mezzo migliore per non impoverire il pianeta delle sue risorse”.
- “L’uomo si trova a dover passare dalla cultura del cow boy, ovvero delle “risorse illimitate”, all’“economia della navicella spaziale”: l’astronauta sa perfettamente che deve economizzare, utilizzando tutto con il massimo della razionalità, perché l’equilibrio all’interno della navicella è essenziale per la sua sopravvivenza”.
- “Ad esempio a monte della scarsezza d’acqua c’è il suo uso dissennato da parte dell’uomo per colture agricole sbagliate, e perdite di acquedotto, quasi il 30% dell’acqua, dovute ad un consumo idrico dell’uomo eccessivo ed inutile”.
- “Un altro esempio: in Italia si contano due milioni e mezzo di alloggi sfitti e inutilizzati, e 420.000 chilometri di strade extra urbane che, malgrado tutto, non riescono ad impedire il formarsi degli enormi ingorghi cittadini”.
- “Senza alcun dubbio alcuni nostri stili di vita debbono essere cambiati: la vita dell’uomo moderno è troppo centrata sui consumi individuali, quasi che la sua identità si rivelasse in quello che possiede, che compra, e che pertanto consuma. La pubblicità, i mass media e persino la cattiva politica ci ha spinto ad un consumismo insensato. Dobbiamo fare marcia indietro: siamo tenuti a farlo in ogni caso perché le risorse sono limitate”.
- “Si pensi al pannello solare. Il Sole rovescia in pochi minuti sulla Terra tutta l’energia che noi consumiamo in un anno. Si pensi per un attimo ai molteplici e possibili usi dell’energia solare. L’uomo può utilizzarla, con i pannelli solari, per il riscaldamento dell’acqua, e, con i sistemi fotovoltaici, per produrre energia elettrica, si tratta di un’energia oramai a basso costo”.
- “Finora la politica di risparmio energetico è stata in duro contrasto con i grandi interessi dell’industria meccanica, cha ha puntato sugli impianti nucleari e poi sulle tecnologie più tradizionali del carbone e del petrolio. Dal 1978 sono cominciati a emergere i grandi problemi dal punto di vista della sicurezza degli impianti, con la denuncia della aggressione, anche in condizioni di routine, che viene dalle microdosi di radiazioni ionizzanti rilasciate.”
- “Il nucleare non è il futuro per tanti motivi. Primo motivo: fa perdere tempo, si guarda al 2% dei consumi energetici mondiali e non al 98%, eludendo così il vero nodo: l’enorme peso dei combustibili fossili nei cambiamenti climatici in atto. Secondo motivo: nonostante tutti i miglioramenti apportati dopo l’incidente di Three Mile Island (1979) – anche i nuovi reattori non sono in grado di dare una risposta ai 4 problemi irrisolti dell’energia nucleare: a) il rischio di proliferazione atomica; b) la contaminazione radioattiva nel territorio; c) la gestione delle scorie; d) la disponibilità del combustibile”.
- “Occorre mettere in atto meccanismi di trasformazione del sistema energetico attuale, che si fonda e si è costruito attorno alla grande centrale concentrata, alla grande centrale termoelettrica a petrolio o a carbone, da mille, duemila, tremila mega watt, quantità enormi di energie, prodotte in un unico sito, che poi soffre di costi di distribuzione incalcolabili a causa delle perdite di rete (gli elettrodotti sono anche causa di danni alla salute della collettività)”.
- “I quasi 600 milioni di abitanti dei Paesi ricchi consumano tanta energia quanta ne consumano i 5,5 miliardi di abitanti dei Paesi poveri. Dobbiamo pensare ed attuare la “rivoluzione energetica” per passare da un modello “centralistico” basato sui grandi impianti, responsabile principale della drammatica crisi ambientale che stiamo vivendo, si sostituisca mano a mano un modello di fonti decentrate sul territorio, più accessibili e più controllabili da parte dei cittadini. Basterebbe che noi adottassimo tecnologie per il risparmio energetico e per l’uso appropriato delle risorse”.
(dal saggio “Lo spreco delle risorse naturali” di Gianni Mattioli, 31 Marzo 2000)
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