Vivo da molti anni a Cerveteri, una piccola città vicino Roma con oltre 30.000 abitanti. Quasi il 14% della popolazione di Cerveteri, 4.500 persone, ha più di 65 anni. Questa fascia di popolazione è in continuo aumento, in Europa, in Italia ed anche a Cerveteri. L’invecchiamento della popolazione residente è evidentemente uno dei grandi temi che le amministrazioni locali devono e dovranno affrontare.

Gli “Incontri di salute per la buona alimentazione, l’attività fisica e la socialità nella terza e quarta età” sono stati pensati per stimolare il valore della salute come bene da salvaguardare e per porre l’attenzione dei partecipanti sugli aspetti positivi di scelte corrette nel campo dell’alimentazione, dell’attività fisica, dell’uso dei farmaci e della socialità. “Fatti non fummo per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza“, diceva Dante, nel ventiseiesimo canto dell’Inferno.

L’idea di fondo dell’iniziativa non vuole discostarsi molto dai due precetti danteschi: la conoscenza e la virtù sono i due strumenti che ci permettono di vivere pienamente tutte le fasi della nostra vita. La “conoscenza” riguarda la nostra effettiva comprensione di che cosa è veramente l’invecchiamento. La “virtù” ci suggerisce che cosa possiamo fare per accettarlo e renderlo una fase della vita ricca di opportunità.

Informare con semplicità e chiarezza, trasformare le informazioni in conoscenza sociale, cioè collettiva; tradurre le conoscenze in comportamenti migliorativi. Non solo mangiare meglio, dunque; dare importanza alla pratica costante e progressiva dell’attività fisica; usare in modo appropriato i farmaci, valorizzare tutti gli aspetti della socialità, sessualità inclusa (nella foto Domenico di Michelino, Ritratto di Dante, 1465) (2010)